Covid-19, il Nursing-Up alza la voce sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza negli ospedali del Piceno
EMERGENZA CORONAVIRUS - La protesta nei prossimi giorni sarà depositata in una lettera rivolta all'Area Vasta 5. Tra le altre richieste, l'estensione dell'indennità a tutti gli operatori sanitari
Il sindacato Nursing – Up, sindacato degli infermieri italiani, alza la voce sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali per fronteggiare l’emergenza da Coronavirus. Il dirigente territoriale di Ascoli e San Benedetto Roberto Tassi, depositerà nei prossimi giorni una lettera rivolta all’Area Vasta 5.
«In materia di tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro – afferma Tassi- ed a causa della situazione emergenziale da Sars – Cov 2, devo ribadire con forza l’assoluta necessità di approvvigionamento degli opportuni dispositivi di sicurezza individuali da mettere subito a disposizione del personale ospedaliero, affinché gli stessi possano gestire la Pandemia in condizioni idonee di salubrità e sicurezza personale. Nel dettaglio – continua il sindacalista – chiediamo la fornitura delle mascherine Ffp2 ed Ffp3 per la corretta gestione dei casi, avendo a che fare con pazienti sospetti o confermati da Covid – 19, e un’indennità di rischio per tutti gli operatori, e non solo per quelli che operano nell’emergenza. Chiediamo che le medesime mascherine siano disponibili nei turni giornalieri e in tutti i reparti dei presidi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto. Il rischio è quello di poter entrare in contatto con persone asintomatiche. Tra l’altro in ambito regionale, numerosi sanitari hanno contratto il virus in servizio, perché limitati nell’uso dei dispositivi di sicurezza, anche facciali, per mancanza di approvvigionamento e per le direttive interne che ne inibivano l’utilizzo. Infine – conclude Tassi – vogliamo che i tamponi vengano effettuati a tutti coloro che lavorano nelle strutture ospedaliere e ai pazienti attualmente ricoverati, con percorsi aziendali ben definiti per scongiurare focolai interni».