Altre 15 persone sono morte nelle Marche per complicazioni cliniche collegate al contagio del Coronavirus. Nel 94,5 percento dei casi sono persone con patologie pregresse e l’età media è di 79,5 anni. I numeri in realtà raccontano un decremento della curva dei decessi con stabilizzazione rispetto a quelli di una settimana fa. Subito dopo la dichiarazione del lockdown è proseguita una residua trasmissione del virus e quindi, tra il tempo di incubazione e quello della scoperta del contagio, i giorni si sono inevitabilmente allungati. Il fatto che i dati sulla mortalità sembrano non calare, nemmeno nelle Marche, potrebbe essere legato proprio al fatto che, dal momento della comparsa dei sintomi alla ospedalizzazione passano magari settimane e così tra il periodo delle cure e l’esito fatale della malattia. Con lo stesso criterio si possono spiegare i nuovi casi di contagio registrati anche oggi nella nostra regione, relativi con ogni probabilità a persone che hanno acquisito l’infezione circa 20 giorni fa. La mortalità sarà l’ultimo indicatore che gli scienziati vedranno deflettere, continuano a spiegare dalla Protezione Civile. La minore pressione sui reparti di terapia intensiva e il calo dei ricoveri sono invece due degli indicatori che fanno ben sperare sulla evoluzione dell’epidemia.
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