di Simone Corradetti
La proroga del Governo Conte, ha esteso il “lockdown” fino al 3 maggio, ma prevede anche la riapertura di librerie e cartolibrerie. Queste nuove disposizioni, hanno suscitato qualche perplessità tra la popolazione, perché se da un lato non si può uscire dal proprio comune di residenza, dall’altro non tutti i comuni, specialmente i più piccoli, non hanno una libreria in paese. Quindi ci si può spostare in un altro comune? Sembrerebbe proprio di no, visto che il decreto “Io resto a casa”, ha lo scopo di limitare gli spostamenti, se non strettamente necessari, per il contenimento del contagio da Coronavirus.
I sindaci, chiamati in prima linea a far rispettare le restrittive normative, insieme alle forze di polizia, cercano di arrangiarsi al meglio per non creare confusione e limitare i disagi. Anche nel Piceno, ci sono stati diversi punti di vista sull’interpretazione del decreto. A tal proposito, il sindaco di Castignano Fabio Polini, che era già sceso in strada con l’agente della Municipale per i controlli delle persone e delle auto in transito sul territorio, ha firmato un’ordinanza che vieta assolutamente la possibilità di spostarsi in un altro Comune per l’acquisto di libri, visto che una libreria a Castignano non c’è.
«Poteva diventare – dice Polini – un vero e proprio lasciapassare per le persone che, con la scusa di acquistare un libro, avrebbero potuto girovagare tranquillamente per la provincia. Il fatto che a Castignano non si siano ancora registrati casi positivi – conclude categorico – non significa che il rischio del contagio sia finito, e quindi bisogna spostarsi da casa soltanto per questioni urgenti e di prima necessità». In paese, dopo questa ordinanza, c’è chi ha espresso parere favorevole sui social, per qualcuno si è invece trattato di una esagerazione da… sceriffo.
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