di Laura Boccanera
(foto e video di Federico De Marco)
Due settimane circa di lavori intensi e il Covid center sarà pronto. Lo dice Guido Bertolaso arrivato oggi pomeriggio attorno alle 14 a Civitanova nella zona Fiera dove gli operai hanno iniziato a mettere mano al cantiere.
Lo chiama “ospedale astronave” come quello di Milano e respinge al mittente le critiche sull’inutilità di un’opera realizzata oggi con la curva dei contagi in discesa. «Perché nessuno può dire che non si ripresenterà». E’ stato il Bertolaso day per la regione Marche. Ad accogliere l’ex capo della protezione civile il presidente Luca Ceriscioli, l’assessore alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, il Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e il consigliere regionale Francesco Micucci, il sindaco Fabrizio Ciarapica. Si è parlato del progetto, dei tempi, ma soprattutto si è cercato di dare risposte alle numerose critiche sollevate da più parti (anche dalla stessa maggioranza che sostiene il sindaco Ciarapica per aver concesso l’area).
CIVITANOVA, PRIMO OSPEDALE A TORNARE ALLA NORMALITA’ – «Il progetto – ha detto il presidente Ceriscioli – servirà a realizzare un polo ospedaliero per malati Covid. E’ un fatto importante per la Regione Marche, perché servirà a far respirare gli ospedali per l’attività ordinaria. C’è un grande bisogno di tornare a dare una risposta a tutti i malati. Per un paio di mesi è stata sospesa tutta l’attività programmata, mantenendo solo gli interventi urgenti. Tutti gli ospedali vorrebbero tornare domani mattina a svolgere la propria attività. Il piano che cominceremo da lunedì sarà proprio in questa direzione e la parte sanitaria attende questa realizzazione perché arriverà un momento in cui sarà importante poter liberare fino all’ultimo ospedale e ci si immagina una gestione lunga. Alcuni credono che da qui a poco sparirà il problema. La convinzione di molti invece è che la guardia vada tenuta alta a lungo e che avere nel sistema regionale un ospedale che si occupi esclusivamente di questo permetterà di tenere tutti gli altri puliti». Ceriscioli ha dato garanzie anche sul ritorno alla normalità dell’ospedale civitanovese nella fase due col Covid center realizzato: «Sarà il primo ospedale a venire svuotato dai pazienti Covid, come segno e risposta alla generosità del sindaco e della città».
BERTOLASO, MEDICO E PAZIENTE – Diversi i punti toccati da Bertolaso che uscito la scorsa settimana dal ricovero non nasconde l’emozione per aver vissuto un doppio ruolo di medico e di malato: «Vi parlo in una veste anomala, da medico ma anche da paziente. Arrivato a Milano ho avuto questo incidente di percorso – ha raccontato – so dove mi sono preso il virus e quando. Tutto quello che ho immaginato che sarebbe accaduto è accaduto, ho vissuto il dramma di chi colpito dal virus in età avanzata, mi sono chiesto se avrei potuto fare di nuovo il bagnetto alla mia nipotina, ho vissuto la crisi di ossigeno e una polmonite virale seria e alla fine sono tornato negativo. Ho aggiunto all’esperienza di gestore di epidemie anche quella di paziente che ritengo estremamente utile. Abbiamo riveduto il progetto di un centro rianimazione con alcune modifiche. E’ un progetto estremamente innovativo e per questo difficile da apprezzare e comprendere, soggetto a legittime critiche che verranno smontate dal tempo. Fra alcuni mesi verrà studiato da tutte le strutture del mondo per capire come si gestisce un’emergenza da Covid 19»
L’ OSPEDALE ASTRONAVE, VIRUS FINO AL 2025 – Bertolaso ha poi illustrato le basi scientifiche per le quali con molta probabilità la prossima stagione ci sarà una recrudescenza e un ritorno del virus. Da qui la necessità di non farsi trovare impreparati: «Su Science quattro illustri epidemiologi della Harvard university dicono che siccome non abbiamo la minima idea della copertura immunitaria del virus, non possiamo prevedere il comportamento fino al 2025. Non si sa quanto dura l’immunità, ora si entrerà nella seconda fase, ma è fondamentale che il Paese riparta, ma questo non significa che l’epidemia sarà finita e quindi occorreranno ancora misure di massima precauzione e le istituzioni dovranno alzare la guardia ancora di più. Non sappiamo quando, ma nell’arco del prossimo inverno è verosimile immaginare che ci sarà un ritorno del Covid 19. Nessun Paese al mondo si potrà permettere di rivivere l’incubo di questi mesi e avere strutture sanitarie dedicate alla nuova situazione di gestione del Covid. Questa struttura come la fiera di Milano sarà un punto di riferimento. Milano è un ospedale astronave dotato di tecnologie eccellenti che devono essere digerite e assimilate da una classe medica non sempre abituata a cambi di strategia. Solo creando Covid center come questi si consentirà agli ospedali di tornare alla normalità e alle sanità regionali di riprogrammare il futuro. Fino al termine dell’emergenza l’ospedale Covid rimarrà in fiera. Averla fatta è un segno di responsabilità politica e mi auguro che la giunta e il consiglio comunale capisca l’importanza della decisione e apprezzi il coraggio del sindaco».
LE POLEMICHE – L’ex capo della protezione civile non ha risparmiato risposte in merito alle critiche arrivate sia per la scarsa affluenza di pazienti nell’ospedale fiera di Milano sia per la realizzazione del Covid center a Civitanova: «Guido Bertolaso è stato chiamato per realizzare l’ospedale in fiera e questo è stato fatto in tempi rapidissimi nonostante i miei 14 giorni di ricovero – ha detto – E’ chiaro che ci siano polemiche: quando si fa qualcosa in tempi rapidi, fatto bene e magari porta il nome di chi da sempre dà fastidio perché dice quello che pensa le polemiche sono inevitabili, ma come è successo per le mie vicende giudiziarie il tempo è galantuomo e vedremo se questa struttura sarà stata utile o avrà fatto perdere tempo. Mi auguro che altre regioni imitino le Marche perché solo creando covid center si liberano gli ospedali e si programma il futuro. Il futuro va programmato anche dal punto vista sanitario perché questa emergenza rimarrà sanitaria anche in futuro».
IL COVID CENTER – La struttura sarà realizzata con 6 moduli operativi da 14 posti letto e entro circa 2 settimane di lavori, così come è stato per la fiera di Milano l’edificio dovrebbe essere pronto per ospitare i primi pazienti. I trasferimenti partiranno proprio dall’ospedale di Civitanova. «La scelta del Covid center è stata fatta durante il picco, quando la curva epidemiologica era pazzesca. Ci è andata bene, non avere pronto un piano b la seconda volta sarebbe imperdonabile – ha concluso Ceriscioli – ad oggi non abbiamo la sicurezza che non possa accadere di nuovo il prossimo anno. E sono tanto più convinto di questo che anche nel nuovo ospedale di Macerata prevederemo uno spazio simile adatto ad ospitare situazioni emergenziali». Soddisfatto anche il sindaco Ciarapica: «una scelta fatta convintamente, siamo felici dell’esito».
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