La Provincia di Ascoli, almeno fino ad oggi, toccando ferro, oltre ad essere risultata la meno colpita dal Coronavirus nelle Marche, può vantare anche il record delle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) e Case di riposo per anziani indenni dal contagio. Evidentemente, al di là della buona sorte, significa che sono state adottate opportune misure di sicurezza. Lunedì 20 aprile, l’Area Vasta 5, proseguendo lo screening in tutte le strutture che ospitano anziani, saranno effettuati i tamponi a ospiti e personale della Rsa di Offida sulla quale ha manifestato preoccupazione il sindacato Usb (Unione sindacale di base) della Provincia di Ascoli. «In questa Rsa – ha affermato il sindacato – sono presenti pazienti intubati, sottoposti a ventilazione meccanica e che necessitano di aspirazione. Fino ad oggi non è stato effettuato alcun tampone né ai pazienti né ai lavoratori e i lavoratori stessi, nonostante numerose richieste in tal senso, non sono stati dotati di mascherine e dispositivi di protezione idonei ma solo di mascherine chirurgiche che, non essendo fornite con cadenza perlomeno giornaliera, vengono utilizzate da settimane». I tamponi, disposti dall’Area Vasta 5 nelle strutture pubbliche per anziani, hanno dato esito negativo sia nella Rsa Luciani di Ascoli sia in quella di Acquasanta Terme.
Perdurando l’impossibilità, per gli ospiti di queste strutture, di ricevere la visita dei parenti, i contatti avvengono attraverso i telefonini o ipad. Ma non tutti gli assistiti, naturalmente, sono in possesso di questi strumenti tecnologici. Ecco perché l’Area Vasta 5, con opportuna sensibilità, ha deciso di acquistare 6 ipad e di metterli a disposizione degli anziani che altrimenti non riuscirebbero mai a parlare con i propri familiari o a vederli. Due ipad saranno a disposizione degli ospiti della Rsa Luciani, uno per quelli di Acquasanta, uno per quelli di Offida, uno per quelli di Ripatransone e uno per quelli di Montefiore. Un bel gesto questo deciso dall’Area Vasta 5.
Anche i sindacati dei pensionati marchigiani Cgil, Cisl e Uil, che hanno iniziato ad Ascoli gli incontri con i prefetti per un esame della situazione degli anziani nelle strutture residenziali, hanno preso atto con soddisfazione che nelle strutture del Piceno non risultato sino ad ora contagiati. Al contrario di altre località dove i focolai di infezione hanno messo a rischio non solo la vita degli anziani e degli operatori ma anche la salute pubblica. Il prefetto di Ascoli Rita Stentella ha rassicurato i sindacati: «Finora non si sono registrati casi di positività nelle strutture dell’Area Vasta 5. La campagna di screening a tappeto , partita dalla Rsa “Centro Primavera” di San Benedetto, ha visto i tamponi tutti negativi».
«Il Prefetto – hanno dichiarato i responsabili Spi, Fnp e Uilp di Ascoli – ha assicurato di essere in contatto quasi quotidiano con i sindaci capifila degli Ambiti territoriali sociali e con il direttore di Area Vasta per garantire un monitoraggio costante della situazione. Oltre che a sollecitare maggiore attenzione della Regione e dell’Asur sui soggetti gestori delle strutture per anziani, abbiamo chiesto al prefetto di farsi portavoce presso il Governo anche di altre problematiche. Le difficoltà che molte famiglie incontrano in questo periodo nel sostenere le rette delle strutture residenziali. La necessità di garantire contatti costanti tra i familiari e gli ospiti delle strutture, ormai del tutto isolate verso l’esterno. Una valutazione rispetto alla chiusura totale dei Centri diurni per anziani e disabili che sta mettendo in difficoltà molte famiglie». Prefetto e sindacati hanno infine concordato sulla necessità che, per la gestione dei buoni spesa per generi di prima necessità, i Comuni si coordinino a livello di Ambito sociale, in modo da garantire un servizio più efficace ed omogeno sul territorio.
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