di Marco Braccetti
Avanti tutta verso un’estate nel segno dell’incertezza. Lungo la spiaggia sambenedettese, proseguono i lavori di sistemazione delle sabbie portati avanti dalla PicenAmbiente: operazioni necessarie alla posa degli ombrelloni, così da dare avvio alla stagione di bagni e tintarelle. Ma quella 2020 non sarà certo una stagione normale, causa l’emergenza Coronavirus ed il ginepraio di norme sul distanziamento sociale.
Da lunedì 4 maggio, secondo le ultime indicazioni che arrivano dalla Regione Marche, sarà nuovamente possibile passeggiare lungo la spiaggia. Mentre per l’avvio della stagione turistica, si dovrà attendere il 29 maggio, secondo le ultime indicazioni arrivate dall’assessore regionale di riferimento Moreno Pieroni. In questo lasso di tempo, si dovrà chiarire come organizzare gli spazi negli stabilimenti balneari: distanza tra gli ombrelloni (si parla di almeno 4 metri) sanificazioni giornaliere, prenotazioni, ingressi contingentati e autocertificazioni dei bagnanti da consegnare ai titolari degli chalet. Tutti concetti che circolano in una bozza regionale e che dovranno presto trovare il crisma dell’ufficialità, anche per non ingenerare ulteriore confusione. Sempre secondo l’assessore Pieroni, si arriverà ad una stesura definitiva entro metà maggio.
Tra gli addetti ai lavori, intanto, si respira un’area di estremo realismo: «Sarà un successo clamoroso se riusciremo a chiudere la stagione a pari, senza rimesse, ma anche senza guadagni – mette in chiaro Luigino Capriotti, al timone dello chalet Oltremare, concessione 86 – noi ce la metteremo tutta mettendoci in regola con tutte le indicazioni che ci arriveranno dalle autorità, ma per raggiungere tale successo, non saranno comunque sufficienti tutti i nostri sforzi se dallo Stato non ci arriverà qualche sostegno economico concreto».
L’emergenza Coronavirus ha generato uno tsunami tra gli imprenditori balneari. Qualcuno si è già fatto i suoi conti, issando bandiera bianca. Durante un servizio andato in onda in una trasmissione di RaiTre, Maurizio Pierantozzi (dal 2018 alla guida dello chalet Poker, concessione 53) ha annunciato di non riaprire il suo ristorantino sul mare.
In questi giorni, diversi operatori del settore turistico stanno ragionando in questi termini: «Fino a che punto è economicamente conveniente e sostenibile aprire una struttura che dovrà necessariamente lavorare con meno della metà dei suoi consueti posti?». La risposta definitiva si avrà quando saranno partorite le Linee guida ufficiali della Regione Marche per il settore balenare. Ma, come detto, per qualcuno già il gioco non potrà valere la candela.
«Comunque sia – dice Enrica Ciabattoni, dirigente locale del Sib, il sindacato dei balneari di Confcommercio – ritengo che gli chalet non riusciranno a ripartire completamente prima della metà di giugno. Che estate ci aspetta? Sicuramente una stagione anomala, con un turismo fatto quasi interamente di persone provenienti dalle zone limitrofe, ossia essenzialmente un turismo di prossimità».
Ormai è una certezza che l’estate 2020 sarà sottotono dal punto di vista delle presenze turistiche. Ci s’interroga e ci si ingegna su cosa fare per limitare i danni. «Non ci dobbiamo assolutamente scoraggiare – rimarca Giuseppe Ricci, presidente dell’Itb-Italia – anzi, proprio nei momenti difficoltà serve un maggior impegno, anche dal punto di vista economico. Sento dire che sarebbe opportuno togliere la Tassa di soggiorno, ma così rischiamo di darci la zappa sui piedi. Si andrebbero infatti a ridurre le disponibilità per le manifestazioni e per l’organizzazione estiva della nostra città. I turisti che comunque verranno rischierebbero di trovare una località sotto le loro aspettative e potrebbero non tornare – conclude il presidente Itb – se noi cominciamo a limitarci si attiverà un circolo vizioso dagli effetti più negativi del virus stesso».
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