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Cimitero di San Benedetto:
il cancello si apre
tra troppe proteste (Foto e video)

FASE 2 - Accesso consentito a non più di venti persone alla volta. I primi arrivati in attesa per un’ora e mezza, ma non si è formata una fila ordinata. In attesa, e nella certezza che si tornerà a essere disciplinati, sarà il caso di “dare i numeri”?
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«Sono arrivata alle 7, ma già dopo mezz’ora eravamo una ventina». A San Benedetto se qualcuno ha avuto a che ridire su qualche piccolo assembramento (per la verità più visti in tv che in città) davanti ai supermercati, doveva esserci all’apertura dell’unico cancello del cimitero per capire come la “Fase 2” non nasce sotto i migliori auspici.

Le persone in attesa dell’apertura del cancello

UNA FILA… ASSEMBRATA – Detto che il Comune (tirato in ballo più del Governo, uno a destra e l’altro a sinistra, ma per chi fa la fila non c’è colore politico che tenga) non ha tenuto conto del forte desiderio di visitare i propri defunti e ha dimenticato di installare un distributore di numeri per regolamentare l’accesso, diciamo che la prima ondata (venti le persone previste) è entrata un po’ accalcata. Nel frattempo, non pochi hanno a che ridire facendo raffronti con il Comune di Grottammare (concede più tempo di apertura) e di Ascoli (non c’è limitazione nel numero di chi può entrare). Insomma, il cimitero del comune vicino è sempre più accessibile. 

Alla ventesima persona, e chiuso di nuovo il cancello, fuori non si è formata una fila regolare “stile supermercato”, bensì il solito capannello. Magari con le persone un po’ staccate, ma nulla a che vedere con l’ordine che c’è in tanti altri posti. Per fortuna quasi tutti hanno la mascherina, e gli altri l’hanno abbassata sul mento. 

Neanche il tempo di chiudere i cancelli e subito arriva un vigile urbano, poi una pattuglia. I tre in divisa cercano di far allontanare le persone, ora distinte tra chi è vicino al cancello e chi è rimasto al parcheggio poiché, in mezzo, c’è una strada tornata trafficata, ma non troppo.

PRIMA IO, NO PRIMA IO – Capito il problema del “sono arrivato prima io” (ma, verrebbe da chiedere: al supermercato o in farmacia danno i numeri o c’è un autocontrollo che qui sembra sparito?) si cerca di correre ai ripari e procurarsi uno di quei “rotoli con i numeri da staccare”.

Tanti hanno un mazzo di fuori da deporre davanti al fornetto che ospita la salma del proprio caro, ed è una buona notizia per i fiorai, chiusi da quasi due mesi.

La “prima ondata” è andata così. Magari, passato il desiderio di arrivare primi nei prossimi giorni anche davanti al cimitero tutto tornerà all’ordine prestabilito e dovuto.

Infine solo una domanda? Ma chi controlla se colui che va a visitare i propri defunti esce nei 20 minuti concessi? Nessuno, anche perché ci vorrebbe la riconsegna di un “foglietto con l’orario di ingresso”. Insomma, ci si affida al buon senso poiché oggi sei entrato per primo, ma domani… potresti aspettare fuori.

(epi)

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