di Andrea Ferretti
Due cittadini extracomunitari – uno di 32 anni residente ad Ascoli ma domiciliato a Porto San Giorgio (Fermo) e l’altro di 40 anni residente ad Alba Adriatica (Teramo) – sono stati denunciati per truffa aggravata dalla Guardia di Finanza di Ascoli che hanno condotto l’operazione “Cuori Infranti”, ovvero truffe… sentimentali attraverso i social.
L’indagine, condotta dal Nucleo economico-finanziario del Comando ascolano delle Fiamme Gialle, è stata avviata dopo l’analisi di flussi finanziari di alcuni conti correnti individuati nel corso dello sviluppo di cosiddette “segnalazioni di operazioni sospette” legate all’antiriciclaggio. Davanti agli occhi dei finanzieri ascolani si sono cominciati a delineare i connotati di una truffa internazionale, come confermato da una rogatoria giudiziaria avanzata da una Procura della Bulgaria a seguito della denuncia presentata da una donna di quel Paese.
I due denunciati avevano movimentato denaro, per un totale di 54.300 euro, lasciando intravvedere una possibile “truffa sentimentale” perpetrata sui social e messa in atto con l’utilizzo delle classiche “manovre psicologiche” finalizzate a carpire la fiducia necessaria per poter poi richiedere somme di denaro. Si è quindi risaliti a promesse di incontro, imprevisti di vario tipo, costi da sostenere al momento non sopportabili per il truffatore che si vede costretto a chiedere un prestito alla sua vittima.
Una storia vecchia come il mondo, un genere di truffa che la rete negli ultimi anni ha facilitato come del resto quasi ogni settimana viei servzi degli inviati di “Striscia la notizia” e “Le iene”.
Carpìta la fiducia della vittima di turno, insomma, il resto viene (purtroppo) da sè. Ecco allora che la donna bulgara ha denunciato alle autorità del suo Paese di aver accettato un “invito” su un social network da parte di un uomo che si è finto un canadese che lavorava in una missione di pace in Iraq con il grado di “Maggior Generale” (se la storia non fosse triste, ci sarebbe da ridere) il quale, una volta acquisita confidenza e fiducia con la vittima, tanto da dichiararsi sentimentalmente coinvolto, ha iniziato a chiedere degli aiuti per essere “esonerato” dalla propria missione.
Storia incredibile quanto inverosimile se pensiamo che a un certo punto è stato tirato fuori perfino che l’esonero dalla missione prevedeva un “riconoscimento” al soldato che aveva accettato di sostituirlo: un rimborso di 2.500 euro per le spese del viaggio aereo dal Canada all’Iraq.
Non è finita. Alla donna sononstati chuesti altri 15.000 euro necessari per il ritiro del fantomatico “Maggior Generale” dalla missione in Iraq.
Dopo aver fatto il bonifico, la malcapitata – come prevede il “manuale del perfetto truffatore” – ha ricevuto perfino una foto del biglietto aereo, con l’indicazione dell’incontro nel giorno prefissato in un aeroporto della Bulgaria dove ha presto scoperto l’inesistenza dello stesso volo e realizzato di essere stata ingannata e derubata.
La donna bulgara non è stata l’unica vittima della truffa. I due sono infatti riusciti a carpire la buona fede anche di altre donne – residenti in Svizzera, e in Spagna – inventando storie e difficoltà economiche che rappresentavano l’ostacolo per potersi incontrare, se non addirittura andare a convivere.
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