di Maria Nerina Galiè
Sulle bollette dell’acqua, in acconto e arrivate ai cittadini a breve distanza l’una dall’altra, e proprio a ridosso della più grande emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, scendono in campo i sindaci di Ascoli Marco Fioravanti di San Benedetto Pasqualino Piunti e di Fermo Paolo Calcinaro.
La Ciip spa infatti ingloba 59 Comuni del Piceno e del Fermano.
I primi cittadini chiedono al presidente della società Giacinto Alati «una sospensione delle bollette ed una rateizzazione, ritenendo ingiusto e inopportuno aggravare gli utenti in questo momento di grande difficoltà anche economica».
Alati si dice disponibile.
Sulla vicenda intervengono anche i consiglieri comunali di Ascoli Emidio Nardini e Antonio Canzian di Ascolto & Partecipazione, con un’interrogazione al sindaco Marco Fioravanti:
Non è chiaro se tale operazione potrà comportare per i cittadini un aumento del costo di un bene comune come l’acqua.
Chiediamo al sindaco se non ritiene utile convocare con urgenza un consiglio comunale con la presenza del presidente Alati affinché egli illustri i contenuti e le finalità di tale operazione».
Ma al di là della cassa di risonanza politica, ancora una volta si chiedono spiegazioni a chi ha emesso le fatture che tanto stanno facendo parlare.
«L’acconto – chiarisce Giovanni Celani, ormai prossimo alla carica di direttore della Ciip spa – è pari all’80% di sei mesi, due bollette, di consumo reale».
Ma perché sono arrivate due bollette insieme?
«Per diversi utenti la spedizione della bolletta doveva avvenire il 25 febbraio. Con le Poste, a causa del Coronavirus, abbiamo concordato di spostare tutto al 20 marzo, con scadenza del pagamento al 29 aprile».
Ed è la prima bolletta del 2020, in acconto.
«La seconda, sempre in acconto, è arrivata “puntuale” a fine aprile».
E questo ha provocato il malcontento. E adesso che si fa?
«Le letture sono riprese da circa 15 giorni. Le fatture a saldo arriveranno a fine giugno.
I titolari di attività commerciali, i più penalizzati perchè in effetti non hanno consumato acqua durante il lockdown, possono fotografare il proprio contatore e rivolgersi agli uffici della Ciip che provvederanno ad annullare la fattura e ad emetterne una nuova».
Inoltre, le fatture di questo mese si sono accavallate con quella che la Ciip ha dovuto fare per recuperare gli aumenti della tariffa dell’acqua.
«In questo caso, infatti, l’ex consorzio idrico, ha dovuto necessariamente recuperare la differenza disposta dall’Autorità per l’energia per il periodo compreso tra il 1 gennaio 2018 e il 31 dicembre 2019».
Celani precisa che alcuni di queste bollette sono arrivate a metà gennaio.
«Tenendo però conto che si è inserito anche il calcolo dei consumi rapportato anche al numero dei componenti del nucleo familiare (acqua meno cara con più di 3 componenti, ndr), molti hanno avuto addirittura la fattura a credito.
Mentre per chi vive da solo non sono stati applicato aumenti».
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