Si sta ormai avviando a conclusione un maggio senza musica “quintanara”. Quello che ad Ascoli, da una trentina di anni (nel 1989 la prima edizione della gara di sbandieratori e musici) non si era mai verificato. Un periodo strategico, questo, se pensiamo che a luglio di solito ci sono le gare ascolane, precedute a giugno dai Campionati italiani giovanili, passando per i Campionati italiani dei grandi di luglio e settembre. Manifestazioni che vedono in prima fila tutti e sei i Sestieri.
Siamo dunque di fronte a una situazione quantomeno anomala, causata dell’emergenza Coronavirus che tra fine febbraio e inizio marzo ha bloccato tutto e tutti, ponendo un inevitabile stop anche al mondo quintanaro e, quindi, a tutte le attività dei Sestieri.
Fino allo scorso anno, in questo periodo, dopo mesi di allenamenti in palestra, musici e sbandieratori usufruivano di alcuni spazi nella zona industriale dove avevano la possibilità di rifinire le proprie esibizioni. In questo 2020, invece, niente.
Dopo la decisione presa durante il lockdown dal Consiglio degli Anziani, presieduto da Massimo Massetti, e dal sindaco-Magnifico Messere Marco Fioravanti, ovviamente in sintonia con Sestieri, Gruppo Comunale e Castelli, la Quintana notturna di luglio è stata rinviata a ottobre, ferma restando quella di agosto. Ma ogni decisione è comunque provvisoria. Nel calendario quintanaro 2020, la prima cancellazione ha riguardato “Sestieri all’erta”, la due giorni di giugno che da qualche anno fungeva da rampa di lancio per Quintana e manifestazioni di contorno.
C’E’ UNA POSSIBILITÀ – Sembra però esserci una luce in fondo al tunnel. Il gruppo storico “Maestà della Battaglia” di Quattro Castella (Reggio Emilia), ha infatti messo a punto un protocollo, studiato secondo i decreti nazionali e della Regione Emilia Romagna e in seguito comunicato alla Federazione Italiana Sbandieratori (Fisb) e al comune di Quattro Castella, per poter ricominciare gli allenamenti dei propri alfieri e musici.
I primi a ripartire sono stati proprio tamburi e chiarine del gruppo rosso-blu, mentre ieri sera sono tornate a volteggiare nel cielo le bandiere. Poi è stata la volta degli arcieri, sempre nel pieno rispetto delle distanze e delle norme igienico-sanitarie.
Giorni divisi per ogni sezione, fasce orarie prestabilite, metodi specifici per pulire lo strumento e massimo rispetto per le distanze ben visibile grazie a del nastro divisorio posto sul piazzale di allenamento. Inoltre ingressi scaglionati in sede con misurazione della temperatura, lavabo esterno e cartellonistica ben chiara. Uno “sport” (tale ormai è quello che investe in Italia migliaia di persone impegnate nelle gare dei gruppi storici) di gruppo diventato individuale ma con la possibilità di condividere di nuovo la propria passione, sebbene a distanza.
REGALIAMO UN SORRISO – Che tutto questo sia applicabile anche ad Ascoli? E’ noto ormai il problema di spazi e palestre che i sei gruppi ascolani devono affrontare ogni anno, per non parlare della crisi economica a cui ogni Sestiere andrà incontro per i mancati incassi dovuti a inevitabili cancellazoni di eventi.
Per molti certamente ricominciare le prove non costituisce una priorità, ed in effetti è così, ma l’anima e lo spirito quintanaro di molti giovani viene coltivato sera dopo sera, prova dopo prova. Quindi, nonostante non sia ancora possibile eseguire ad esempio per intero un numero di “grande squadra” (coinvolge una quarantina di persone tra sbandieratori, tamburini e chiarine), ricominciare – sempre previa approvazione di un protocollo ed utilizzo del buon senso – regalerebbe un sorriso a tutto il mondo quintanaro.
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