L’ultimo saluto a Divo Coccia Una folla in lacrime, il vescovo Gervasio Gestori: «Dov’eri Signore sabato sera?»
MONTEPRANDONE - Tanta gente al funerale del 59enne travolto e ucciso da un'auto impazzita sabato sera a Monsampolo del Tronto, celebrato nel giardino del convento di San Giacomo della Marca. Tutti si sono stretti intorno alla moglie Ida e ai figli Mirko, Mattia e Marika distrutti dal dolore. La comunità monteprandonese si affida fiduciosa alla magistratura. Toccanti le parole del vescovo emerito di San Benedetto. Il cordoglio del sindaco Sergio Loggi
Bagno di folla e di lacrime nel giardino del convento di San Giacomo della Marca a Monteprandone, dove si sono svolti i funerali di Divo Coccia, il 59enne travolto e ucciso in sella alla sua bicicletta, sabato sera nei pressi dello svincolo della superstrada Ascoli-mare di Monsampolo del Tronto.
Una folla composta, che ha saputo mantenere le distanze sociali dovute all’emergenza Coronavirus, e tutti rigorosamente con le mascherine.
I suoi compaesani, aspettano fiduciosi che la magistratura faccia il suo corso, chiedendo anche maggiore sicurezza sulle strade, che ogni anno contano molte vittime.
Anche il sindaco di Monteprandone Sergio Loggi, ha voluto esprimere «dolore e vicinanza alla moglie Ida, e ai figli Mirko, Mattia e Marika, ricordando la splendida persona che era Coccia, nel suo impegno da socio fondatore dell’Avis locale, e pilastro dell’associazione San Giacomo».
Toccanti le parole di monsignor Gervasio Gestori, vescovo emerito di San Benedetto. «Divo – ha affermato nell’omelia – era una persona buona e sempre a disposizione del prossimo. Ci chiediamo tutti: Signore, dov’eri sabato sera? Perché è accaduta questa disgrazia? Perché non sei stato lì a fermarlo? Di fronte a questo, cosa ci insegna Gesù? “Io sono la resurrezione e la vita”».
Parole profonde che soltanto lui poteva dire. Parole per chi è stato colpito da un dolore e un distacco così forte. La fede ci aiuterà a superare questo brutto momento.
«Le sue buone azioni – conclude l’alto prelato – continueranno nelle braccia di Dio».