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Prescrizioni per visite ed esami:
si torna dal medico di famiglia
Paolini: «Così diventiamo un imbuto»

SANITA' - Il medico di famiglia di Arquata del Tronto, veterano dei professionisti, fa esempi di prescrizioni che dovrebbero essere riprenotate direttamente. E spiega il concetto di appropriatezza nella rivalutazione. Le nuove regole anticontagio allungheranno le liste di attesa
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Il dottor Italo Paolini

Sono tutte annullate le prescrizioni per visite ed esami clinici che hanno codice di priorità D (differite) e P (programmate) e datate tra l’1 marzo e il 31 maggio.

Si torna dal medico di famiglia per una rivalutazione. Toccherà a lui il compito di decidere se la prestazione è ancora necessaria o nel frattempo sono cambiate le condizioni.

Su tutto, su espresso invito dei vertici della Sanità regionale, l’invito ai professionisti ad «innalzare il livello di appropriatezza delle prescrizioni».

Durante la fase clou dell’emergenza sanitaria sono state garantite solo le prestazioni con carattere di urgenza (U) e da fare entro 30 giorni (B).

Domani, 1 giugno, riaprono le porte degli ambulatori degli ospedali del Piceno.

Le agende, rifatte in ragione delle nuove regole da rispettare, prevedono tempi più dilatati tra una visita e l’altra.

Si allungheranno quindi le liste di attesa, almeno nella prima fase.

Il rischio è che s’intasino anche gli ambulatori dei medici di medicina generale, che diventeranno una sorta di «imbuto».

E’ questo il termine che ha usato Italo Paolini, medico di famiglia di Arquata e veterano dei professionisti del Piceno, che non condivide appieno la direttiva.

«E’ giusto che dopo 2, 3 mesi il paziente vada rivalutato. Nel frattempo alcuni sintomi posso essere scomparsi. Qualcuno può essersi avvalso di altri tipi di consulenze. Ci sono però degli esami che vanno riprenotati e basta. Senza necessità di passare di nuovo per il medico di medicina generale.

Il nuovo ecografo acquistato da Area Vasta 5 (Foto Vagnoni)

Quali ad esempio?

«Mammografie, ecografie e colonscopie richieste a scopo preventivo.

Si devono invece riconsiderare altri tipi di esami, come una rx torace per un dolore articolare o una visita pneumologica prescritta per una tosse. Nel frattempo i sintomi possono essere passati.

Non si dovrebbe rifare tutto.

In questo modo inoltre ci carichiamo di lavoro con il rischio che a risentirne ci sia l’appropriatezza».

Anche sulla richiesta di utilizzare criteri di appropriatezza il medico tiene a fare una precisazione. 

«E’ scontato che prescriviamo il tipo di prestazioni appropriate per il caso. Ma ogni situazione o persona ha la sua storia di cui noi medici dobbiamo tener conto. A volte un esame è necessario anche al solo scopo di tranquillizzare il paziente».

m.n.g.

 

 


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