di Luca Patrassi
Per il segretario regionale del Pd Giovanni Gostoli, ed anche per il suo vice Fabiano Alessandrini, c’è un solo candidato governatore del centrosinistra ed è il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi. Il vertice di maggioranza del centrosinistra ha affrontato la questione della ufficializzazione del candidato governatore senza però chiudere subito la partita, come era invece negli auspici dei vertici dem che, facendo passare altri giorni, temono di andarsi a schiantare con il ritorno dell’ipotesi di candidatura del governatore uscente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Quindi avanti tutta, nel tentativo appunto di chiudere e magari di far affiggere i famosi “manifesti già pronti” del candidato Mangialardi.
Gostoli ha dunque diretto l’incontro ottenendo il risultato di arrivare alla stesura di un documento che esplicita il concetto che il candidato del centrosinistra è Mangialardi. Documento firmato dai vertici dem e da altri cespugli del centrosinistra, ma non ancora da Italia Viva e da Art. 1 che hanno chiesto ed ottenuto un rinvio a lunedì prossimo pur non ponendo veti sull’ipotesi Mangialardi.
All’incontro hanno preso parte appunto il segretario regionale e il vicesegretario del Pd, poi Federico Tallè e Fabio Urbinati per Italia Viva, Massimo Montesi per Art.1, Maurizio Cionfrini per i socialisti, Boris Rapa per Uniti per le Marche, Massimiliano Bianchini per i civici, Mattia Morbidoni per +Europa ed ancora esponenti di Azione e di Presenza popolare. Non si è parlato affatto di candidatura Ceriscioli e il particolare lascia pensare che in casa dem ci siano punti di vista diversi anche sulla lettura dei sondaggi.
Mercoledì ci sarà la riunione del gruppo regionale dei democrat guidato da Francesco Micucci che non si è neanche fatto vedere all’incontro di maggioranza: difficile capire se ci saranno ulteriori colpi di scena o se la divisione in casa democrat si consumerà fino in fondo lasciando al gruppo politico dirigente la responsabilità della scelta fatta.
Prossimo appuntamento lunedì, con l’obiettivo di formalizzare la candidatura Mangialardi. Poi sarà il tempo della formazione delle liste ed anche in questo caso sono annunciati forti attriti, iniziando da Macerata. Per ora nessuna reazione dal fronte di quanti – in casa democrat – avevano chiesto di riconsiderare la candidatura bis di Ceriscioli ed hanno ottenuto soltanto silenzio ed anzi l’accelerazione su Mangialardi. Comunque vada a finire in casa Pd, l’imperativo dei dirigenti resta quello oramai celebre: #nopanico.
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