di Andrea Ferretti
Forse c’è una traccia. C’è qualcosa su cui i Carabinieri del Comando provinciale di Ascoli, insieme ai colleghi della Compagnia di San Benedetto, competente per territorio, stanno lavorando per cercare di venire a capo del brutale omicidio di Antonio Cianfrone, l’ex carabiniere freddato questa mattina dai proiettili esplosi – in un arco di tempo che va dalle ore 8 alle 9,30 – lungo la pista ciclopedonale di Pagliare del Tronto.
E’ emersa, abbastanza nitida, dopo che gli investigatori hanno ascoltato diversi testimoni e dopo che in mattinata, subito dopo il delitto, gli stessi militari e la Procura hanno diramato un appello a tutti coloro che potevano trovarsi nei paraggi e aver visto qualcosa di strano, qualcosa di anomalo: chi ha visto qualcosa si metta subito in contatto con la più vicina caserma dei Carabinieri!
Da quel pò che ermerso dalle indagini, che stanno procedendo ovviamente a ritmo serrato ma nel massimo riserbo, sembra che una donna abbia notato proprio intorno a quell’ora una moto di grossa cilindrata, di colore nero, transitare nella zona.
A bordo due persone, entrambe con tute nere e caschi integrali. Un particolare che potrebbe risultare molto utile alle indagini è che una delle due persone potrebbe essere una donna per i capelli che uscivano fuori dal casco. Ma potrebbe anche trattarsi di un uomo con i capelli lunghi oppure, molto meno probabile, di un secondo uomo con una parrucca. Un travisamento che però appare pressochè inutile, visto che a rendere i killer non identificabili ci ha pensato il casco.
Al lavoro, da ore, i Carabinieri del nucleo investigativo e della Scientifica. Sul posto, appena scattato l’allarme, anche il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Ciro Niglo, e il comandante della Compagnia di San Benedetto, capitano Marco Vanni.
Poco fa il corpo di Antonio Cianfrone è stato rimosso, dopo l’autorizzazione del procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli, Umberto Monti. Quuesto dopo l’accurata ispezione cadaverica effettuata dal medico legale. E’ stato trasportato dagli addetti alle pompe funebri all’obitorio dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli dove verrà eseguita l’autopsia.
Il furgone girgio ha lasciato la zona raggiungendo la strada principale percorrendo la stradina che scorre proprio accanto alla ditta “Carlini Gomme”, ben visibile anche a chi transita sulla superstrada Ascoli-mare. L’omicidio è avvenuto poco distante.
La notizia si è sparsa ovunque con il passare delle ore. La comunità spinetolese, ma anche quelle dei Comuni vicini come Monsampolo (dove Cianfrone aveva prestato servizio per anni, fiino al 2015, come vice comandante della Stazione dell’Arma, prima che venisse arrestato), è in grandissima apprensione.
Quello che è avvenuto stamattina è gravissimo e fa riflettere non poco. Un gesto che richiama delitti di matrice mafiosa, visto che è stato commesso in una zona dove i killer non hanno temuto testimoni visto che la ciclopedonale è di solito frequentata fin dalle 6 del mattino.
Alcuni residenti hanno riferito che il 50enne faceva sempre lo stesso percorso, era sempre sorridente e salutava tutti anche perchè era molto conosciuto nella zona. Anche stamattina ha percorso la stessa strada, e questo lo hanno appurato anche i suoi assassini che lo hanno raggiunto sparandogli da breve distanza senza lasciargli scampo, ma lasciandolo senza vita riverso a terra. Come l’hanno trovato i primi soccorritori.
(ha collaborato Claudio Felicetti)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati