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Il cordoglio di Luciani e Narcisi:
«Siamo vicini alla famiglia,
speriamo sia un caso isolato»

SPINETOLI - I sindaci di Spinetoli e Monsampolo del Tronto hanno espresso le reazioni delle rispettive comunità dopo l'omicidio di Cianfrone sulla ciclopedonale che collega i due Comuni: «Era una persona ben inserita all'interno dei nostri paesi. Speriamo che la magistratura faccia presto luce sulla vicenda»
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di Salvatore Mastropietro

La notizia dell’omicidio di Antonio Cianfrone ha creato forte turbamento in tutta la vallata del Tronto. Il delitto è avvenuto nella mattinata di ieri nei pressi della ciclopedonale che si snoda tra i comuni di Spinetoli, luogo in cui la vittima viveva, e Monsampolo del Tronto, doveva aveva prestato servizio presso la Stazione di Carabinieri fino al 2015. Sono in particolare le comunità di questi due paesi ad essere colpite dall’accaduto, sia per la notorietà di Cianfrone che per le modalità adottate dai killer.

Il sindaco Alessandro Luciani (Spinetoli)

Il sindaco di Spinetoli Alessandro Luciani si è detto addolorato per il tragico episodio: «C’è grande dolore in paese. Antonio frequentava sempre gli ambienti di Pagliare, tutti lo conoscevano ed era caro a molti. E’ una notizia che ci ha colpito particolarmente. Tutta l’Amministrazione comunale si stringe attorno alla sua famiglia. Tutti quanti – ha continuato il primo cittadino – ci auguriamo che tutta questa vicenda drammatica possa essere un caso isolato. Speriamo che la magistratura possa portare presto a galla la verità. Ho spesso definito il nostro territorio come un’isola felice, quindi speriamo che fatti del genere non si ripetano mai più. Come Comune di Spinetoli – ha chiuso Luciani – attraverso la Polizia Municipale e i sistemi di sicurezza, ci attiveremo per tranquillizzare la popolazione alla luce di questa tragedia».

Il sindaco Massimo Narcisi (Monsampolo)

Sulla stessa linea di Luciani c’è anche Massimo Narcisi, sindaco di Monsampolo del Tronto, comune in cui Antonio Cianfrone ha prestato servizio come vice comandante dei Carabinieri. «La notizia ha turbato molto la nostra comunità. Cianfrone era un personaggio noto visto il suo passato nell’Arma presso la Stazione che ha sede nel nostro Comune. C’è turbamento, però, anche per le modalità con le quali è avvenuto questo delitto. La speranza è che si tratti di un caso isolato, limitato a questioni che sarà cura degli inquirenti trovare». Sul rapporto lavorativo avuto in passato con la vittima, Narcisi afferma: «Negli anni in cui ero assessore ho avuto modo di collaborarci, prima che venisse sospeso dall’Arma. L’ho sempre trovato come una persona disponibile e cordiale. Porgo ovviamente il mio cordoglio alla famiglia da parte di tutta la nostra comunità. Colgo anche l’occasione di augurare un buon lavoro alle forze dell’ordine impegnate nel caso, affinché possa essere fatta luce sull’accaduto».

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