di Maria Nerina Galiè
Non è solo un bel quadro quello che l’artista sambenedettese Samanta Massicci ha donato all’Area Vasta 5, con una breve ma intensa cerimonia alla presenza del direttore Cesare Milani, e sarà affisso all’ingresso dell’ospedale “Madonna del Soccorso”.
La serigrafia su tela, a grandezza originale, con cornice fatta a mano decorata con una corda presa al porto, è destinata ad essere il simbolo dell’emergenza sanitaria che ha cambiato la vita a tutti.
Una costante occasione, per tutti quelli che negli anni vi passeranno davanti, «per non dimenticare». Il brutto ma anche il bello. Quale?
«Lo spirito di sacrificio insito negli operatori sanitari, che non si sono mai risparmiati nel loro lavoro. E di cui probabilmente ci si è resi conto solo ora», afferma Samanta Massicci.
L’opera si chiama “Siamo tutti sulla stessa barca”, titolo ispirato alle parole di Papa Francesco, in un momento molto particolare della vita dell’autrice, che da 20 anni ha un laboratorio in via Piave a Porto d’Ascoli.
La Massicci è moglie di Andrea Trasatti, originario di Ascoli, operatore Covid del servizio ambulanza e triage in forza all’ospedale di San Benedetto.
Di quelli che ancora escono bardati con tuta e scomodi ma necessari dispositivi di sicurezza, perchè il protocollo prevede che tutti i pazienti siano considerati sospetti fino a prova contraria.
Di quelli che accoglievano i pazienti conclamati contagiati.
«Giorno dopo giorno – riferisce l’artista – vedevo i segni di sfinimento sul suo volto, per la stanchezza ma ancor di più per la frustrazione di non poter fare nulla per aiutare quelle persone.
Gli sono rimasti impressi gli occhi dei malati, terrorizzati dalla paura di morire da soli, in un letto di ospedale, senza nessun caro accanto». ».
«Le parole del Papa – è ancora Samanta che parla – mentre vivevo quell’esperienza emotivamente coinvolgente attraverso i racconti marito, sono state la spinta per riprendere in mano il pennello, dopo una serie di vicissitudini, culminate con il Coronavirus e che mi avevano tenuto lontana dalla mia passione.
Ho sentito il bisogno di esternare le mie emozioni, nell’unico modo che so fare, sporcandomi le mani».
L’opera originale è un regalo che Samanta ha fatto al marito. Ne ha fatto due serigrafie, una quella regalata all’Area Vasta 5, con dedica al personale del “Madonna del Soccorso”, e l’altra sarà consegnata nelle mani del sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti.
Ritrae operatori sanitari impegnati a trainare a terra una enorme barca, carica di persone, trascinata fuori da un mare in tempesta e accompagnata da un grande tricolore.
E’ Andrea Trasatti il primo infermiere che con lo sguardo basso ma determinato tira le funi per riportare a riva, in salvo, la barca.
Ma ci sono anche il lavoratore piegato dall’incognita sul suo futuro professionale e l’infermiera, minuta ma forte come un uomo, in omaggio alle donne, straordinarie, che non si sono risparmiate.
Ci sono le funi lasciate sulla sabbia. Accanto, le orme di quelli che non ce l’hanno fatta.
«Un omaggio agli eroi di questa emergenza. Uomini e donne che con straordinaria forza e spirito di sacrificio hanno riportato a riva una barca carica di umanità sofferente», sancisce Samanta Massicci.
Samanta Massicci, 46 anni di San Benedetto del Tronto, si è diplomata nel 1993 al Liceo artistico “Licini” di Ascoli. Fin da subito intraprende l’ attività artistica e di corniceria. Nel suo laboratorio di Porto d’Ascoli si specializza come ceramista dove accanto a nuove forme di decoro conserva e privilegia quelli dell’antica ceramica tradizionale ascolana. Samanta negli anni ottiene il prestigioso riconoscimento di “eccellenza artigianale artistica locale”. Tutt’oggi continua, seppur con mille difficoltà come tutti i suoi colleghi, a seguire la sua passione artistica ampliando negli anni le competenze come pittrice ritrattista, ma anche decoratrice di trompe l’ oeil, stoffe, legno,vetrate.
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