Uno degli scorsi spettacolari dell’Acquasantano
di Luca Capponi
Tra monasteri e castelli, cascate e fiumi. Sui sentieri percorsi dai briganti. Alla scoperta di un territorio splendido, incontaminato, affascinante. Riscoprendo antiche vie di comunicazione oggi cadute in disuso o in certi casi del tutto abbandonate. Puntando su questi tesori, si può ripartire. Dopo la doppia batosta sisma-Covid.
E’ un progetto davvero encomiabile, e da cui prendere esempio, quello messo su dal Comune (presentato insieme all’associazione turistica Pro Acquasanta Terme) e supportato con convinzione dalla Fondazione Carisap grazie ad un importo di circa 140.000 euro a cui hanno partecipato entrambi gli attori. Si chiama, appunto, “Le antiche vie mulattiere dell’Acquasantano” e prevede la riapertura di ben 17 tracciati del comprensorio, gli stessi che una volta costituivano il collegamento principale tra le frazionin, coi vicini comuni di Ascoli e Arquata o con i dirimpettai di Valle Castellana.
A seguirlo da vicino, oltre al sindaco Sante Stangoni, l’assessore che si occupa di turismo, vale a dire Elisa Ionni. «Ogni sentiero verrà ovviamente ripulito e reso fruibile anche con l’opportuna segnaletica che indica direzione e tempi di percorrenza, ma anche con informazioni di tipo storico e culturale -spiega la Ionni-. Abbiamo infatti diviso i tracciati per aree tematiche, dalle vie che conducono alle terme fino al sentiero della fortezza di Montecalvo o a quelli un tempo percorsi dai briganti in luoghi come Rocca di Montecalvo e San Gregorio».
L’assessore Ionni
Tutti i 17 tragitti sono presenti sul sito www.mulattiere-acquasanta.com, dove trovano posto anche mappe scaricabili con informazioni tecniche e tanto materiale informativo.
Per ora il primo fruibile è quello che unisce Case Rotili con Arola, mentre a metà luglio verrà inaugurato il tratto che conduce da Paggese fino a Castel di Luco; diventerà anche una sorta di museo del travertino a cielo aperto visto che nell’occasione verrà riorganizzato il simposio “Le forme del travertino” che fino a pochi anni fa era uno degli eventi più interessanti di Acquasanta.
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