di Andrea Ferretti
Acquisizione e confronto di dati. Un lavoro certosino, e per questo lungo, che il weekend appena trascorso non ha certo interrotto. Proseguono a ritmo sostenuto le indagini dei Carabineri del Comando provinciale di Ascoli sull’omicidio di Antonio Cianfrone, il loro ex collega (in servizio alla Stazione di Monsampolo fino al 2015, prima che affrontasse un processo che lo vide tra gli accusati per una serie di reati) ucciso a colpi di pistola nell’agguato tesogli da due killer mercoledì mattina 3 giugno lungo la ciclopedonale che collega Pagliare del Tronto a Stella di Monsampolo.
E’ avvenuto in località San Pio X, frazione di Spinetoli anch’essa, come la ciclopedonale, situata tra la Statale Salaria e il fiume Tronto e la Provinciale Bonifica.
Gli assassini hanno raggiunto il luogo a bordo di una moto di grossa clindrata. La stessa con cui sono subito fuggiti diventando, almeno fino ad oggi, dei fantasmi.
Ogni ora che passa, gli investigatori del’Arma hanno però in mano elementi in più su cui poter lavorare.
Si tratta delle immaginii registrate acquisite dalle videocamere di sorveglianza sia della zona che di altre poste a chilometri di distanza. La speranza è riuscire a localizzare qualcosa di… interessante in quella fascia oraria (8-9,30). Magari dalle videocamere posizionate lungo l’autostrada A14 e nelle aree di servizio. Il che darebbe seguito all’ipotesi di esecutori provenienti da sud.
Ma un ruolo importante non possono non rivestirlo i numerosi rilievi tecnici che continuano ad essere effettuati sul luogo dell’omicidio e nei pressi, con la zona ancora interdetta e i vari accessi off limits.
Senza tralasciare gli incroci dei tabulati telefonici. In primis quelli di soggetti comunque riconducibili a Cianfrone.
L’attenzione è massima per ogni particolare e nulla può essere sottovalutato. Ma è anche vero che le indagini sono coperte dal massimo riserbo, come è naturale e giusto che sia in casi del genere.
Il fascicolo di omicidio pluriaggravato è sulla scrivania di Umberto Monti, procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli.
E’ lì che nei prossimi giorni convoglieranno sia gli aggiornamenti dei militari dell’Arma che le relazioni dei medici di Medicina Legale che all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli effettueranno l’autopsia sul corpo di Antonio Cianfrone, 50 anni, originario di Chieti e da tanti anni residente a Pagliare.
Nel popoloso centro della vallata del Tronto, ma ovviamente non solo lì, impossibile in questi giorni non parlare di quanto avvenuto mercledì scorso. Soprattutto per le modalità con cui è stato commesso l’omicidio, che hanno lasciato tutti senza parole, esterrefatti.
Poi, considerando anche che si tratta di un paese dove bene o male si conoscono tutti, sono iniziate a circolare le voci più disparate. In parte “confortate” anche dai controlli effettuati da Carabinieri sulle moto appartenenti a persone residenti nella zona. Un lavoro cosiddetto “ad esclusione”. Controlli che hanno portato anche al sequestro di alcune moto trovate senza assicurazione.
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