Giuseppe Spagnulo si professa innocente dal carcere ascolano di Marino del Tronto dove è rinchiuso da martedì pomeriggio (leggi l’articolo) e dove questa ha mattina ha incontrato il suo legale, il penalista ascolano Alessandro Angelozzi.
L’avvocato domani mattina si recherà al carcere di Castrogno (Teramo) per incontrare la moglie di Spagnulo, Francesca Angiulli, anche lei fermata per l’omicidio dell’ex carabiniere Antonio Cianfrone (leggi l’articolo). Intanto domani mattina è in programma il giuramento dei periti che presenzieranno alla ricognizione cadaverica sul corpo di Cianfrone, che dovrebbe svolgersi sempre domani, che poi sarà restituito ai familiari per i funerali.
«Piena fiducia nell’operato degli inquirenti», fa sapere l’avvocato Nazario Agostini che assiste i congiunti della vittima che non dovrebbero nominare un perito di parte. Intanto si cerca di ricostruire il movente che avrebbe spinto gli Spagnulo ad uccidere Cianfrone.
Vecchie ruggini legate alla tragica morte del figlio Antonio nel 2009 possono bastare a giustificare un omicidio? O magari si è trattato di una lite degenerata poi con l’uccisione? Nel frattempo mancherebbero all’appello i bossoli dei proiettili esplosi dall’arma del killer, nonostante le ricerche serrate degli investigatori nell’area della pista ciclopedonale. Chi ha sparato ha usato una pistola revolver?
rp
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