di Andrea Ferretti
(foto di Andrea Vagnoni)
Emozionato, quasi commosso. Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli e Magnifico Messere della Quintana ha annunciato che la Quintana del 2 agosto non si farà. Parole pronunciate alle ore 11,30 di giovedì 11 giugno 2020 nel salone De Carolis-Ferri di Palazzo Arengo.
IL “BUCO” – Parole che, per la prima volta dal 1955 (l’anno in cui venne lanciata la Quintana moderna) fanno conoscere uno storico “buco” alla rievocazione ascolana. Il motivo è ovviamente legato all’emergenza Coronavirus. La Quintana, sebbene sia una manifestazione che prevede la presenza di pubblico, non è uno spettacolo come gli altri. E proprio questa sua atipicita (figuranti, spettatori al campo, lungo il corteo, ecc.) – come ha sottolineato lo stesso primo cittadino – ha fatto prendere, a malincuore, la decisione chiudendo (?) le polemiche intorno a cui in questi ultimi giorni si è spaccato non solo il mondo quintanaro, ma l’intera città. Fioravanti lo ha comunicato a fatica, quasi non riuscisse a dirlo, anche perchè consapevole – come ha ammesso – di passare alla storia moderna di Ascoli come “il sindaco che annunciò un anno di buco per la Quintana”.
LA SPERANZA – L’annullamento comunque non è totale, perchè di una edizione ottobrina (il posticipo della notturna dell’11 luglio è programmato per domenica 4 ottobre) non è stata espressamente tirata in ballo. Nei giorni scorsi, addirittura, Consiglio degli Anziani e Sestieri avevano individuato il 5 settembre come data dell’anticipo dell’edizione, già posticipata, dall’11 luglio al 4 ottobre. A questo punto è quasi scontato che salti anche questa. Quasi, però, perchè tutto dipende dall’evolversi della pandemia Coronavirus.
L’ASCOLTO – Il sindaco ha ricordato e sottolineato «il grande lavoro di ascolto fatto con i Sestieri (alla fine quattro favorevoli alla Giostra e due contrari, ndr) e quello svolto dal Consiglio degli Anziani che si è prodigato per tenere viva l’attenzione su una manifestazione che, fino all’ultimo, ha tentato di esserci». Ha ricordato anche «il ruolo sociale e umano che la Quintana svolge per Ascoli e gli ascolani, e non solo loro». Ed ha concluso: «Le nostre sono state scelte fatte come le farebbe un buon padre di famiglia».
LA SICUREZZA – La decisione è maturata dopo un comitato tecnico svoltosi in Prefettura, presenti lo stesso Fioravanti e il presidente del CdA Massimo Massetti. «Sono state valutate tutte le condizioni di sicurezza, abbiamo ascoltato sia l’Asur che il Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie) e da parte di tutti c’è stato un grande senso di responsabilità. Nel confronto sono emerse tutte le prescrizioni tecniche e di sicurezza da rispettare per un evento come la Quintana. Poi ho ascoltato i tecnici del Comune per capire se eravamo nei tempi per poter sistemare tutto nella massima scurezza. Sono emerse complessità e, a quel punto, ha prevalso il senso di responsabilità che ci ha portato a dire no alla Quintana. Non ci sono le condizioni».
IL FUTURO – «In qualche modo la Quintana sarà presente al’interno delle festività del nostro patrono Sant’Emidio. Non solo – ha concluso Fioravanti – ma investiremo molto sul rilancio di Ascoli proprio attraverso la Quintana». Gli ha fatto eco Massimo Massetti, presidente del Consiglio degli Anziani, il quale, da vecchio quintanaro è doppiamente amareggiato per la sofferta decisione: «Pesa questo primo “buco” della Quintana, che non è solo Giostra ma un qualcosa che ha sempre dato movimento non solo ai Sestieri ma all’intera città. Ne usciremo più compatti di prima e, con un sindaco così energico, non si può escludere nulla».
IL PREAMBOLO – Prima dell’annuncio ufficiale, il sindaco ha sentito i membri del Consiglio degli Anziani (oltre al presidente Massimo Massetti, il vice Cristiano Fioravanti, Valeria Brunozzi, il rettore Pier Luigi Torquati e il rappresentante dei Sestieri Fabrizio Gaspari. Quindi, convocati di corsa a Palazzo Arengo, ha anticipato la decisione ai caposestieri di Piazzarola (Carlo Bartoli), Porta Maggiore (Marco Regnicoli), Porta Romana (il console Luigi Tulli in vece di Luigi De Santis), Porta Solestà (Attilio Lattanzi), Porta Tufilla (Matteo Silvestri ) e Sant’Emidio (Mariangela Gasparrini).
I SESTIERI – Ora nelle sedi dei Sestieri i magazzini resteranno chiusi a doppia mandata. Qualche spiraglio per le taverne, ma tre Sestieri (Piazzarola, Porta Maggore e Porta Romana) dovranno ottenere il permesso di “attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande”, considerando che gli altri tre (Porta Solestà, Porta Tufilla e Sant’Emidio) ce l’hanno per tutto l’anno. Taverne significa incassi. Ridotti però all’osso rispetto al passato, saranno sufficienti per coprire le spese del 2020 dovendo i Sestieri pagare i cavalieri giostranti che hanno comunque preparato i cavalli per le Giostre che non si faranno?
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