Mercoledì 17 giugno l’incontro in carcere con il loro assistito, poi venerdì 18 l’interrogatorio di garanzia. Gli avvocati difensori dell’infermiere Leopoldo Wick, Luca Filippponi e Tommaso Pietropaolo, stanno ancora passando ai raggi x le 223 pagine dell’ordinanza del gip Annalisa Giusti che lunedì mattina (leggi l’articolo) all’alba ha portato dietro alle sbarre il loro assistito.
«Il nostro cliente è innocente, non c’è un movente e nemmeno il presupposto per arrestarlo dopo due anni», ribadiscono i legali che saranno assistiti anche da consulenti tecnici visto che l’ordinanza in molti tratti è simile ad un manuale di farmacologia. Non mancano però anche pagine piene di intercettazioni ambientali e telefoniche tra gli stessi operatori della struttura offidana.
«Vanno affrontati tutti gli aspetti tecnici per cui saranno coinvolti anche i nostri consulenti medico legali», afferma l’avvocato Filipponi che assiste l’infermiere sin dall’iscrizione nel registro degli indagati (leggi l’articolo).
«Abbiamo avuto la sensazione che questa misura cautelare possa essere descritta come un fulmine a ciel sereno -aggiunge Pietropaolo- mai avremmo sospettato che all’orizzonte ci fossero questi sviluppi. Riteniamo che difettino i requisiti del provvedimento cautelare e su questo fare ricorso al tribunale della libertà».
rp
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