testo e foto di Gabriele Vecchioni
È in dirittura d’arrivo il progetto culturale voluto dall’Oleificio Silvestri, realtà imprenditoriale della media valle del Tronto, con sede nella popolosa frazione di Pagliare; il programma prevede una serie di visite guidate al centro storico di Spinetoli, da effettuare con la collaborazione e il supporto logistico dell’Amministrazione comunale. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere la valorizzazione un ambiente storico-geografico misconosciuto ma intrigante, nella prospettiva di un rilancio turistico del territorio.
Il borgo di Spinetoli vanta origini antiche che si perdono nella notte dei tempi; l’incasato attuale, dalla tipica volumetria piramidale, sorge, come altri centri consimili della zona, su un’altura che domina la bassa valle del Tronto. Il toponimo deriva dalla voce latina spinetum, che indicava una macchia spinosa, con il suffisso diminutivo –ulus.
Il centro storico, risalente al sec. XIII, custodisce la Torre civica e il cinquecentesco Palazzo comunale, ha una pianta esagonale ed è cinto da robuste mura, con una massiccia scarpatura. Gli edifici sacri principali presenti nel territorio comunale sono il santuario della Madonna delle Grazie (sec. XVIII), che conserva diversi preziosi ex-voto, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, il nucleo originario della quale risale al sec. XIV, e la chiesa-oratorio extra moenia di San Rocco. Nel territorio comunale si trovano, inoltre, diverse ville patrizie di grande pregio, costruite tra il ‘600 e l’800, interessanti per l’architettura, le decorazioni e i parchi annessi.
Il percorso previsto per le visite guidate inizia dalla panoramica Piazza Roma (bella vista sul massiccio del Gran Sasso e i vicini Monti Gemelli) e dalla sede del Museo della Scultura, una struttura creata per ospitare le opere realizzate nel corso degli anni dagli artisti, italiani ed europei, partecipanti al concorso “Spinetoli Scultura”, ideato e curato dal Centro sociale “Spinetoli Insieme”, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. Le sale ospitano numerose opere in terracotta, bronzo e pietra.
Superata la Porta meridionale di accesso al castello (ne esistono due, entrambe ben conservate), ancora decorata con lo stemma del leone rampante degli Sforza (sec. XVI), si accede alla Piazzetta Belvedere, magnifico balcone sui tetti del paese, sulla Bassa Vallata del Tronto fino all’Adriatico e sulle colline del crinale abruzzese della destra orografica del corso d’acqua che è anche linea di confine tra le regioni Marche e Abruzzo.
Si raggiunge poi la chiesa-oratorio di San Rocco, una bella costruzione della fine del sec. XVII, dalla semplice pianta rettangolare ricca, all’interno, di affreschi, decorazioni in stucco e arazzi. Sull’altare principale, una pala in stucco raffigurante il volo della Santa Casa di Loreto. Nell’oratorio erano conservate diverse opere d’arte, due delle quali sono sistemate nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta di Spinetoli: la prima è una statua processionale in legno di fico raffigurante San Rocco (sec. XVII) che sorregge, con la mano sinistra, un modellino del borgo fortificato, a testimonianza della protezione accordata. La seconda opera, sistemata sulla parete destra della chiesa, è una grande pala d’altare raffigurante, anch’essa, il Santo pellegrino.
La visita si conclude all’interno del panoramico parco di Villa Cardi. Le numerose residenze signorili situate lungo la direttrice viaria della consolare Salaria e sui rilievi collinari della bassa valle del Tronto (Villa Cardi è una di esse) costituiscono uno degli attrattori turistici del comprensorio spinetolese, una sorta di Museo diffuso all’aperto.
La grande costruzione di Villa Cardi è in stile neoclassico; sulla facciata principale, il grande timpano è decorato da un mascherone di travertino. Gli ambienti interni (non visitabili) sono affrescati in stile neoclassico; in una formella è riportata la data della costruzione del primo corpo (1797). La Villa era una residenza utilizzata per villeggiatura, situata in posizione dominante per poter controllare i lavori della fattoria, un’azienda agraria che comprendeva anche la cantina e la bigattiera. Le ultime modifiche alla costruzione risalgono ai primi del Novecento, per opera della famiglia ascolana Cardi, divenuta proprietaria dell’edificio.
I Cardi erano piuttosto noti nella città picena: fin dal ‘700 erano gli Stampatori Camerali, avendo la Privativa della stampa nell’Ascoli pontificia.
Nel complesso suddetto, particolarmente interessante è il bel giardino, realizzato su più livelli e dal quale si gode uno splendido panorama che arriva fino alla linea di costa.
Per maggiori informazioni sull’iniziativa illustrata, si può prendere contatto con il numero 347.8653743 (referente Isabella).
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati