«Si erigono a salvatori delle Marche ma lo fanno scrupolosamente dalle stanze romane. Da Roma decidono il loro candidato. Ci spiace dirlo ma da questa destra non accettiamo lezioni di partecipazione, di trasparenza e nemmeno di governo».
Sono le parole di Articolo 1 Marche, nella compagine di centrosinistra che sostiene la candidatura a governatore di Maurizio Mangialardi. Il coordinatore Massimo Montesi critica dunque quello che considera una scelta calata dall’alto, la candidatura del deputato di FdI Francesco Acquaroli, nata da un accordo tra Salvini, Meloni e Berlusconi sullo sfondo di un risiko composto dalle altre regioni e città, compresa Macerata, che vanno al voto in autunno.
Non solo, Articolo 1 ricorda punta il dito anche contro Acquaroli stesso. «Ci facciano sapere – aggiunge infatti Montesi – se ne sono capaci, con quale coraggio vorrebbero assegnare la guida di una regione ad uno che ha praticato la partecipazione solo quando organizzava le cene ad Acquasanta Terme in occasione delle loro squallide celebrazioni della marcia su Roma. Questi rigurgiti revisionisti nelle Marche non passeranno, non possiamo permettere di calpestare in questo modo la nostra Carta Costituzionale e la nostra storia».
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