Maurizio Mangialardi candidato governatore del centrosinistra e presidente Anci Marche? Per lui «non è mia abitudine lasciare incompiuti gli impegni», per le destre invece è una questione di incompatibilità da dirimere.
L’ultimo in ordine cronologico a chiedere a Mangialardi di abbandonare l’incarico è stato oggi Francesco Battistoni, coordinatore regionale di Forza Italia.
«Questa mattina, durante la conferenza delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi, candidato governatore del Pd delle Marche, era regolarmente presente in videoconferenza, senza fare un minimo accenno alle sue doverose dimissioni che da diversi giorni abbiamo chiesto e verso le quali fa orecchie da mercante – dice Battistoni -. Non solo, ma ci risulta che venerdì prossimo ad Ascoli, in occasione della consulta nazionale dei Piccoli Comuni Anci, sarà regolarmente in scaletta, come se nulla fosse».
«Questo doppio ruolo che continua ad esercitare con una palese e profonda incompatibilità, non solo è irrispettoso nei confronti di un’associazione come quella dell’Anci, che da anni vanta una irreprensibile terzietà, ma è anche scorretta nei confronti di quegli amministratori locali delle Marche che non si sentono più rappresentati dall’associazione e da chi ha deciso, in maniera certamente legittima, di schierarsi in una competizione elettorale come governatore di una determinata parte politica -conclude-. Mangialardi deve avere rispetto verso il mondo degli enti locali, altrimenti si corre anche il rischio che Anci perda la sua storica credibilità».
Mangialardi commenta la stessa riunione. «Anche questa mattina, come coordinatore nazionale delle Anci regionali, ho avuto modo di approfondire con i colleghi delle altre regioni i temi del complesso confronto con il governo relativo agli stanziamenti in favore dei Comuni italiani per gestire la drammatica fase post Covid che sta svuotando le casse di tanti enti locali -ribadisce. Oggi l’obiettivo del nostro impegno è ridare alle amministrazioni comunali la possibilità di rimettere al centro delle loro politiche il welfare locale e il sostegno alle attività economiche».
«È evidente che chi mi chiede per calcolo elettorale di lasciare questo ruolo non si rende conto che ci sono Comuni che dopo aver affrontato in prima linea la crisi sanitaria, si ritrovano oggi nell’impossibilità di chiudere i bilanci e di erogare servizi essenziali. In ogni caso – continua Mangialardi – non è mia abitudine lasciare incompiuti gli impegni che mi sono assunto. Figurarsi poi adesso, dove al centro dell’azione dell’Anci c’è la questione della ricostruzione delle aree marchigiane colpite dal sisma. In questo momento è fondamentale sostenere il delicato impegno del commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini e dare continuità all’importante lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni insieme ai sindaci del cratere, che ovviamente non voglio lasciare soli».
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