La loro presenza non è passata inosservata.
Del resto non può essere altrimenti in un piccolo agglomerato di case come San Pio X, frazione di Pagliare del Tronto, dove abitavano marito e moglie – Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli – arrestati (dopo qualche giorno) con la terribile accusa di essere i responsabili della morte di Antonio Cianfrone, il carabiniere 50enne freddato a colpi di pistola la mattina del 3 giugno lungo la ciclopedonale che collega Pagliare e Stella di Monsampolo.
La presenza, oggi 25 giugno, è stata quella dei Carabinieri che sono tornati nella casa che è stata passato al setaccio più volte fin dalle ore successive il delitto.
E’ lì che i militari puntarono subito le loro attenzioni, anche se hanno poi continuato per giorni a parlare di killer probabilmente venuti da fuori e di immagini delle videocamere di sorveglianza dell’autostrada A14 in direzione sud. Un depistaggio voluto per accelerare il fermo (poi confermato dal gip del Tribunale di Ascoli) dei veri colpevoli? Forse.
I militari dell’Arma oggi sono tornati nei garage che si trovano sotto l’abitazione dove vive la famiglia Spagnulo.
Lì c’è ancora un figlio di vent’anni (un altro morì nel 2009 in un incidente stradale con la moto).
Da voci, ovviamente non confermate, sembra che oggi siano stati ritrovati i bossoli dei proiettili mortali esplosi quella mattina con la pistola.
Non solo, ma sembra che un paio di persone (un uomo e una donna) siano state condotte in caserma ad Ascoli per essere ascoltate.
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