Ascoli di nuovo sconfitto. A Venezia arriva il quarto ko consecutivo. La squadra ha dato segnali di ripresa, ma alla resa dei conti restano una sconfitta e un quartultimo posto, adesso a due sole lunghezze dalla retrocessione diretta.
In laguna Dionigi si presenta con un 3-4-1-2. Gli esterni di centrocampo sono Andreoni e Sernicola che in fase di non possesso trasformano a cinque una difesa schierata a tre con capitan Brosco, Gravillon e Ranieri. Cavion e Brlek sono i due mediani e Morosini il trequartista sistemato centralmente dietro le due punte Scamacca e Ninkovic. Ascoli in completo giallo al “Penzo”.
Il risultato di parità dura meno di otto minuti. A sbloccare il match ci pensa Aramu con un beffardo colpo di testa ravvicinato che trova Leali fuori dai pali, appena rialzatosi dopo aver respinto una conclusione sulla sua destra.
L’Ascoli stavolta non sbanda come avvenuto tante volte, ma reagisce. E al minuto 24 va in scena il più classico dei “gol mancato, gol subìto”. Il Venezia infatti sfiora il bis con Capello che inciampa (forse lo tocca Cavion, il Venezia reclama il rigore) al momento di deviare nella porta sguarnita.
L’azione riparte, e sul fronte opposto si rivede Ninkovic versione assist-man, cecchino nel pescare Scamacca abile a eludere il fuorigioco e chiudere l’azione con una volè di piatto destro che non lascia scampo a Lezzerini. L’Ascoli c’è. Le grida di Dionigi sono amplificate dallo stadio vuoto. Il nuovo tecnico bianconero è una furia, tanto che l’arbitro lo ammonisce.
Poi al 29′ Ninkovic si divora un gol spedendo la sfera sopra la traversa, a un metro dalla linea di porta, sul centro di Scamacca che, dopo cinque minuti, voleva rendergli il favore.
Scamacca, il migliore, va di nuovo pericolosamente alla conclusione prima dell’intervallo, preceduto da una rasoiata di Morosini da fuori area. Segnali più che positivi.
Nella ripresa l’Ascoli gioca molto nella meta campo avversaria. Al 4′ e al 12′ doppia occasione per Brosco, difensore in versione centravanti. Prima Lezzerini gli ribatte la conclusione ravvicinata, e poi di testa, sugli sviluppi di un angolo, centra il palo. Picchio, che sfortuna!
Poi c’è il primo cambio per l’Ascoli con Dionigi che richiama Ninkovic per Troiano. Il serbo non la prende bene, ma questo non fa più notizia. Il cambio, però, è apparentemente inspiegabile vista la serata di vena (dopo tanto tempo) dell’attaccante.
Brosco di nuovo protagonista al 20′ quando intercetta una palla filtrante con un braccio. Buon per l’Ascoli perchè il “mani” avviene al limite. Le proteste del Venezia sono veementi, i lagunari vogliono il rigore. Ma Firenze, siamo al 21′, mette tutti d’accordo pescando il jolly con un destro a giro: palla sopra la barriera e Venezia in vantaggio.
Al 40′ il Venezia potrebbe calare il tris, ma su Zigoni è decisivo il recupero in extremis di Troiano che rimedia a un suo precedente errore a centrocampo.
E che non sia serata lo dimostra il secondo legno colpito al 47′ da Andreoni con un tiro-cross.
Lunedì (ore 21) si torna in campo: al “Del Duca” c’è il Crotone.
VENEZIA (4-3-1-2): Lezzerini; Fiordaliso, Casale, Ceccaroni, Molinaro; Fiordilino, Vacca (15’st Caligara), Maleh (32’st Modolo); Aramu (27’pt Firenze); Longo (32’st Lollo), Capello (15’st Zigoni). A disposizione: Pomini, Bertinato, Lakicevic, Marino, Riccardi, Zuculini, Montalto. Allenatore: Dionisi.
ASCOLI (3-4-2-1): Leali; Gravillon, Brosco, Ranieri; Andreoni, Cavion (33’st Costa Pinto), Brlek (23’st Eramo), Sernicola (23’st Padoin); Morosini (33’st Trotta); Ninkovic (15’st Troiano), Scamacca. A disposizione: Marchegiani, Novi, Ferigra, Valentini, De Alcantara, Petrucci, Matos. Allenatore: Dionigi.
Arbitro: Fourneau di Roma (assistenti Pagliardini di Arezzo e Tardino di Milano, quarto ufficiale Marini di Trieste).
Reti: 8’pt Aramu (V), 24’pt Scamacca (A), 21’st Firenze (V).
Note: ammoniti Brlek (A), Cavion (A) e Caligara (V) per gioco falloso; Molinaro(V), Troiano (A) e Gravillon (A) per proteste, l’allenatore Dionigi (A). Angoli 6-4 per il Venezia. Recupero 1+5′.
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