di Renato Pierantozzi
Caos in A14, dopo industriali (leggi l’articolo), politici, camionisti (leggi l’articolo) e commercianti (leggi l’articolo) si infuriano si fanno sentire anche gli imprenditori turistici ascolani che stanno vivendo in prima persone le conseguenze nefaste delle file chilometriche nel tratto piceno-fermano. «Il turismo sta ripartendo piano piano anche nella nostra città -dice Valerio Novelli (foto sotto) referente della neonata associazione B&B Ascoli che raggruppa diverse strutture extralberghiere ascolane (leggi l’articolo)- con un po’ di movimento di persone che vengono giorno per giorno senza dare la possibilità agli operatori di programmare anche la settimana successiva. Non abbiamo prenotazioni a lungo termine, ma come detto giorno per giorno. Ma oltre al noto problema del Covid, adesso abbiamo anche quello dei lavori lungo l’autostrada A14 che inficiano sule scelte e i cambiamenti dei clienti». In che modo? «Ad esempio chi vuole venire a visitare Ascoli -risponde Novelli- dedicando un po’ di tempo e invece resta fermo in autostrada cambia idea disdettando le prenotazioni anche il giorno stesso. Se uno, infatti, arriva in un orario non consono per visitare la città si ferma direttamente sulla costa sfavorendo l’entroterra già colpito dal terremoto. E’ l’ennesimo colpo che andiamo a subire. Riusciamo a fare qualcosa? Con code anche di ore in direzione nord e sud la gente scappa e cambia destinazione favorendo le strutture sulla costa che sono fisicamente lungo quella direttrice, mentre quelle all’interno faticano ancora di più a ripartire».
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