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Buone notizie sul fronte tamponi: negative le 12 mamme in attesa,
erano state al consultorio
con la bangladese positiva

CORONAVIRUS - La donna al quinto mese di gravidanza è stata contagiata da una coppia di connazionali rientrati da Dacca il 17 giugno. Continua la ricerca di un alloggio per i tre, in grado di garantire l'isolamento
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Claudio Angelini direttore del Sips e Cesare Milani direttore di Area Vasta 5

di Maria Nerina Galiè

Hanno più di un motivo per festeggiare le 12 mamme in attesa che il 24 giugno avevano condiviso la sala d’aspetto del consultorio di San Benedetto con la bangladese positiva e incinta di 5 mesi.

Stamattina, 11 luglio, sono state sottoposte a tampone che in serata è risultato negativo.

Si allenta un po’ la tensione in Area Vasta 5, dove il direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica, il dottor Claudio Angelini, non ha tralasciato nulla per ricostruire la rete di contatti che la gestante può aver avuto prima di scoprire di essere stata contagiata.

Ad attaccarle il virus, la coppia con cui divide l’appartamento di San Benedetto e rientrata in Italia il 17 giugno con un volo Dacca-Roma, sul quale sono stati trovati 8 positivi.

I coniugi hanno riferito di non essere usciti di casa dal ritorno al tampone del 6 luglio. E speriamo che sia così poichè hanno riferito, con tutte le difficoltà della lingua che conoscono poco, di gestire un negozietto a Porto d’Ascoli.

La donna incinta (negativi il marito e i due figli) ha una bancarella.

Non si sa bene quando sia stata contagiata e cosa abbia fatto nel frattempo. Ma di sicuro ha fatto la visita ginecologica al consultorio di San Benedetto e il 6 luglio un’esame nel laboratorio analisi.

Sarà cura del Sisp ora stabilire come monitorare i possibili contatti (quasi 100).

E’ senz’altro rassicurante che nelle strutture sanitarie dell’Area Vasta 5 si entra solo dopo il controllo della temperatura, con la mascherina obbligatoria, distanziati nelle sale d’aspetto e contingentati a tale scopo.

Resta il problema di dove collocare i tre positivi, visto che nell’appartamento in cui vivono non è così semplice garantire l’isolamento.

E’ questo un cruccio di Cesare Milani, direttore di Area Vasta 5, che sperava di poterli mandare nella Residenza Valdaso di Campofolone.

La Regione Marche però non ha autorizzato perchè sono asintomatici.

«Adesso stiamo cercando altre soluzioni con l’Asur e la Protezione Civile – ha detto Milani – intanto speriamo che rispettino le regole rimanendo a casa. Con l’aiuto di un mediatore culturale che abbiamo messo a loro disposizione siamo certi che sono ora più consapevoli del potenziale rischio per sè e per gli altri».

 

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