di Renato Pierantozzi
Caos A14 (leggi l’articolo), i camionisti vanno dagli avvocati per denunciare i responsabili delle code che stanno mettendo in ginocchio imprese e semplici utenti del tratto adriatico dell’autostrada.
«I disagi sono infiniti -tuona Roberto Galanti, segretario nazionale della Pmi-Autotrasporto– ed è questo uno dei tanti problemi che rallenta le “resurrezione” dell’Italia considerando la tempistica della burocrazia nostrana e soluzione di là da venire. Il riferimento è al paradosso delle inconcepibili e, per certi versi assurde code nelle tratte autostradali e divieti di percorrenza sulle statali. Ho percorso sabato mattina la tratta che da San Benedetto del Tronto va nella direzione Civitanova. Il display luminoso indicava una coda di un chilometro… ma, di fatto, i chilometri erano molti di più.
Il primo pensiero è stato quello di cerca’re di individuare il metro di misura utilizzato per le indicazioni luminose non rispondente alla realtà, il secondo, più preoccupante è stato quello di ipotizzare un tempo per la liberazione onde poter permettere ai nostri autotrasportatori e non solo, di poter lavorare dignitosamente».
Galanti interviene sul caso della possibile revoca della concessione autostradale ai Benetton proponendo anche alcune soluzioni operative. «Qualora si decidesse di “statalizzare” la rete autostradale -afferma- il problema potrebbe nascere, non tanto sulla gestione, ma sulla manutenzione. Quale soluzione? Beh intanto si potrebbero affidare le gestioni manutentive, per tratta, ad imprese locali creando lavoro e dove, con adeguati controlli, la manutenzione verrebbe eseguita decisamente meglio.
Un ritardo, considerando l’attuale ed infinita diatriba tra Magistratura, Governo (Ministero Trasporti) e Concessionari, è deleterio per le attività economiche, specie in questo periodo dove il settore turistico è al collasso e per l’autotrasporto, che giornalmente accumula ritardi e per questo a rischio di sanzioni per il superamento dei tempi di guida e riposo oltre alla ricaduta sulle consegne e con il rischio che oltre ad un danno economicamente incalcolabile, rischia di dover sostenere una possibile richiesta danni da parte dei committenti e sanzioni dagli organi di controllo».
Gli imprenditori dell’autotrasporto intanto sono pronti alle denunce. «Stiamo valutando -conclude Galanti- tramite i nostri legali Rizzi De Cillis e Bonanni di intraprendere una azione legale nei confronti di tutti gli attori che hanno portato a questo caos. Serve un reset della situazione con operatività alternativa immediata. Senza di questo, non vedo soluzioni a breve».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati