«Uno degli interventi più importanti realizzati nella provincia di Ascoli sia dal punto di vista strutturale che storico, perché è un castello di forma circolare composto da molti ambienti realizzati in epoche diverse e ha avuto necessità di un grande impegno tecnico e di esperienza per non snaturarne l’essenza, pur usando tecniche innovative».
Così la vicepresidente della Regione Anna Casini su Castel di Luco, complesso storico nel Comunedi Acquasanta Terme la cui ristrutturazione post sisma è quasi giunta al completamento.
«Un manufatto storico di grande pregio che sta per essere riconsegnato a tutta la collettività -continua la Casini-. Ancora una volta la cultura è un grande impulso per il turismo: in questo caso c’è un legame diretto con l’accoglienza perché il castello è anche una struttura ricettiva, collegata con le Terme di Acquasanta e nell’immediato futuro con la grotta sudatoria di proprietà della Regione che, grazie a un finanziamento di 6 milioni di euro, potrà tornare al suo splendore».
La vicepresidente ha fatto visita alla struttura insieme al progettista e direttore dei lavori Valerio Borzacchini. La splendida costruzione e avamposto fortificato nel periodo romano che conserva ancora il suo aspetto di struttura architettonica medioevale. Nei secoli il castello si è trasformato da fortezza in residenza gentilizia e che prima del sisma era utilizzato come struttura ricettiva e ristorante all’interno del borgo circostante. Il terremoto lo ha colpito duramente provocando ingenti danni a murature, solai, volte e coperture ed è stato uno dei primi beni culturali privati a essere stato messo in sicurezza.
«I lavori di ristrutturazione – sottolinea Borzacchini – hanno compreso anche il miglioramento sismico e il restauro dell’intero immobile e del suo apparato storico – artistico utilizzando reti di contenimento nell’apparato murario ed effettuato il consolidamento delle volte con rinforzi di acciaio e fibre di carbonio».
Attualmente il cantiere si trova ad aver realizzato il 70% delle opere e ci si appresta ad affrontare la fase finale dell’impiantistica, delle finiture e dei restauri storico artistici. Il cantiere è stato costantemente seguito dalla Soprintendenza per i beni archeologici, architettonici e paesaggistici delle Marche e dall’Ufficio Ricostruzione.
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