di Andrea Ferretti
Se un locale del centro di San Benedetto, nel cuore della movida, era stato raggiunto da un provvedimento di chiusura di ben 90 giorni (tre mesi!), è andata meglio alla discoteca “La Terrazza”, sempre a San Benedetto, dove la Questura ha posto i sigilli per 15 giorni.
Il locale, come tantissimi altri, era tra quelli attenzionati dalle forze dell’ordine. Le stesse che trascorrono le notti tra il sabato e la domenica, per tenere sotto controllo la movida e tutto quello che gli gira intorno, e accartersi che non accada nulla.
Avviene così ad Ascoli. Ma avviene così soprattutto a San Benedetto, dove la movida ha ormai fatto storia, imitata negli ultimi tempi anche dal capoluogo piceno dove centinaia di ragazzi di risparmiano i 50 chilometri di andata-ritorno per raggiungere la costa.
E’ infatti a “La Terrazza” che era scoppiata la lite, poi trasforatasi in rissa. Quella che, alla fine, aveva portato la Polizia a denunciare sei ragazzi, tra cui alcuni minori, compresi pure tre costretti a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’ospedale.
Una rissa scatenata ufficialmente da “futili motivi”. E non possno infatti non essere considerate “futili” eventuali rivalità calcistiche, anche di chi non sa nemmeno di cosa si parli, che sono state la scintilla scatenante delle botte da orbi che due gruppi di giovani e giovanissimi si sono scambiate prima all’interno e poi in strada.
Nel corso della rissa la peggio la riportò un 19enne originario di L’Aquila, rimasto ferito a un braccio dopo essere stato colpito con un cavatappi da un coetaneo, sulle cui tracce sono il Commissariato di Polizia di San Benedetto e la Squadra Mobile della Questura di Ascoli.
Le immagini delle videoacemere, ormai il migliore alleato delle forze dell’ordine, sono ancora al vaglio dei poliziotti che stanno cercando di risalire anche a un giovane – sanno che vive in un centro della vallata del Tronto – il quale dopo la rissa aveva infastidito il conducente di un bus della linea San Benedetto-Ascoli. Forse il pullman che avrebbe dovuto riportarlo a nanna.
La discoteca sambenedettese era monitorata da diversi giorni. E nessuno ora può meravigliarsi di nulla, dopo che lo stesso questore Paolo Maria Pomponio, fin dai primi giorni del post lockdown, facendo un paragone calcistico, aveva parlato di cartellini gialli per i locali che “sgarravano” e di cartellini rossi per quelli che reiteravano lo “sgarro”.
Nella rete della Polizia c’è infatti finito un locale del centro di San Benedetto che, dopo un’intera estate con le saracinesche abbassate, potrebbe anche ritrovarsi la revoca della licenza da parte del Comune.
Il monitoraggio di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizie Municipali prosegue ogni giorno, per rafforzarsi nei fine settimana. Probabilmente verranno estratti nuovi cartellini rossi. I giocatori sono avvisati.
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