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Nel Decreto Semplificazioni
passa una parte del pacchetto sisma
«Prime risposte attese»

DEROGHE urbanistiche per tutti i Comuni del cratere, ricostruzione pubblica semplificata e più poteri al commissario sono alcune delle norme approvate. Legnini: «Ora dovranno seguire quelle su personale, professionisti e sviluppo economico su cui il Governo si è impegnato». Soddisfazione anche di Anci Marche
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«Esprimo soddisfazione per le norme di semplificazione e quelle sui poteri commissariali contenute nel decreto appena varato dall’esecutivo. Si tratta delle prime importanti risposte attese, alle quali dovranno seguire quelle sul personale, i professionisti, lo sviluppo economico che il Governo si è impegnato a varare con il prossimo decreto».

Questo il commento del commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini sul Decreto Semplificazioni, il cui testo è stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale.

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Giovanni Legnini

Con il decreto si dà attuazione ad un primo importante pacchetto di misure, che erano state proposte dal Commissario e condivise con presidenti di Regione, sindaci, diocesi, professionisti e associazioni dei cittadini, per accelerare e dare una spinta decisiva alla ripartenza del Centro Italia.

«La ricostruzione pubblica e quella privata potranno trarre un beneficio molto grande dalle norme di semplificazione di carattere generale sia urbanistiche che di affidamento dei lavori pubblici e da quelle specifiche per il sisma contenute nel Decreto Semplificazioni – sottolinea Legnini – Con questi ultimi interventi di legge il quadro normativo che regola la ricostruzione è sensibilmente migliorato. Va ora completato con alcuni provvedimenti, che saranno definiti nei prossimi giorni in un tavolo di lavoro a Palazzo Chigi e con il Mef, per avviare la stabilizzazione del personale e prorogare i rapporti in essere, fornire risorse stabili al sostegno delle attività produttive, rivedere i compensi dei professionisti, garantire le entrate dei comuni, e la proroga dello stato di emergenza, che scade a fine anno».

Capodacqua di Arquata dopo il sisma

Queste misure potranno trovare spazio nel prossimo Decreto legge annunciato dal Governo, che potrà essere varato una volta ottenuta dal Parlamento l’autorizzazione ad aumentare il disavanzo pubblico del 2021. Le deroghe urbanistiche, oggi previste solo per il rifacimento degli edifici nei comuni più danneggiati dal sisma, vengono estese dal nuovo Decreto a tutti i 138 Comuni del cratere, mentre per la certificazione della conformità urbanistica i Comuni e i professionisti potranno basarsi sui titoli legittimi dell’edificio preesistente, purché non siano modificati i volumi e non ci siano illeciti edilizi.

«Un chiarimento importante – sottolinea Legnini – che agevola la certificazione dei progetti da parte dei tecnici ed il lavoro dei Comuni, e che può essere una forte spinta all’uso delle nuove procedure, molto più rapide, previste dall’Ordinanza 100. Senza contare – aggiunge il commissario – le norme di carattere generale che semplificano notevolmente l’attività edilizia e che possono dare un’ulteriore spinta».

Per la ricostruzione pubblica, a partire da quella delle scuole, il provvedimento appena varato prevede che gli affidamenti di incarichi di progettazione e di esecuzione delle opere sotto la soglia comunitaria (5,350 milioni di euro) siano regolati dalla procedura negoziata, la più celere prevista dal codice degli appalti. I lavori sulle Chiese, per importi sotto la soglia comunitaria, potranno avvenire con le regole della ricostruzione privata e affidamenti diretti, anche degli incarichi di progettazione.

Vengono inoltre conferiti più estesi poteri in deroga al commissario straordinario per le opere pubbliche particolarmente complesse, che saranno individuate in un apposito elenco, e per gli interventi nei centri storici dei comuni maggiormente colpiti dal sisma. Il decreto Semplificazione contiene anche una norma di raccordo tra la legislazione ordinaria e quella speciale sulla ricostruzione, che attribuisce ai cittadini e alle imprese la facoltà di optare, in ogni caso, per la disciplina più semplificata.

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Maurizio Mangialardi

«Esprimiamo grande soddisfazione per i contenuti del Decreto semplificazione approvato oggi, che conferma la bontà del lavoro svolto dall’Anci, a partire dal coordinamento delle Anci delle regioni terremotate, in sinergia con il Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini».

E’ il commento all’approvazione del provvedimento di Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e coordinatore delle Anci regionali, nonché candidato governatore delle Marche per il centrosinistra.

«Come coordinamento abbiamo lavorato ad un documento di sintesi approvato in assemblea che il presidente Anci Antonio Decaro aveva portato in audizione al governo, partito – ricorda Mangialardi – dall’impulso dato dall’Anci al Governo e al Parlamento. Il Decreto approvato contiene norme riferite alla governance, alla ricostruzione pubblica e privata».

«Il testo ha infatti accolto – proseguono i componenti del coordinamento – le istanze precedentemente accantonate dalla Commissione Bilancio della Camera, decisione che aveva provocato la forte reazione dei territori e della stessa Anci, che aveva chiesto anche un incontro al premier Conte. Per quanto concerne la governance, vengono accolte le principali istanze da sempre sostenute da Anci, ovvero l’assegnazione al Commissario di alcune prerogative per la semplificazione e l’individuazione di interventi ed opere pubbliche urgenti e di particolare criticità. Vengono ancora ridefinite le soglie previste dal Codice degli appalti, consentendo la procedura negoziata fino alla soglia comunitaria così come tra l’altro previsto nella normativa UE».

«Sulla ricostruzione privata  invece si risolve, una volta per tutte, il tema della modifica della sagoma, recuperando, anche in questo caso, l’impostazione dettata da Anci nelle tante audizioni parlamentari in merito alla definizione di “ristrutturazione edilizia” -sottolineano ancora Mangialardi e i sindaci della cabina di coordinamento –. Restano ancora da definire, nell’ambito del prossimo Decreto sullo scostamento di bilancio, tutte le misure che comportano invece un impegno economico, che dovranno trovare adeguata copertura in funzione delle esigenze relative alla dotazione di personale, della proroga dello stato di emergenza e del sostegno economico a famiglie e imprese».

«Solo così la spiacevole situazione venutasi a creare a seguito della bocciatura in Commissione Bilancio del pacchetto sisma potrà in qualche modo essere sanata, mettendo finalmente le 138 comunità del cratere nelle condizioni oggettive di poter consentire anche la partenza della ricostruzione pubblica (quella privata è stata ampiamente trattata con l’Ordinanza n.100 del Commissario Straordinario) e quindi – concludono Mangialardi e i sindaci del Coordinamento sisma – dare a famiglie e imprese, chiamate a rinnovare ogni giorno la scommessa di restare nei territori colpiti dal sisma, gli aiuti che fino ad oggi non hanno ricevuto».

 


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