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Ascoli, Trotta tra salvezza
e voglia di restare:
«Ho segnato cinque gol,
ma voglio dare qualcosa di più»

SERIE B - Dopo Scamacca, ecco un altro bomber bianconero che si appresta all'assalto del Pordenone, venerdì sera al Del Duca. «Dobbamo fare una grande prestazione. La mancanza di tifosi allo stadio ci ha unito ancora di più»
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Trotta (Foto Ascoli Calcio)

Da un attaccante all’altro. Dopo Scamacca, ecco Marcello Trotta. E’ lui a fare oggi il punto della situazione, in vista della sfida di venerdì sera al “Del Duca” contro il Pordenone, con l’Ascoli a caccia di una storica quinta vittoria consecutiva che, in un colpo solo, significherebbe salvezza ma soprattutto mettersi alle spalle una stagione che più sofferta non si può, con due gare ancora da giocare: trasferta a Pisa in casa col Benevento.

«I risultati ci hanno aiutato ad acquisire consapevolezza nei nostri mezzi e a recuperare i punti persi per strada. Quando è arrivato mister Dionigi – esordisce Trotta – eravamo in una fase critica. Lui fin dal primo giorno ci ha fatto capire cosa voleva e abbiamo applicato al meglio le sue idee. Sta cercando di coinvolgere tutti, poi sta a noi rispondere sul campo».

La vittoria di Cittadella? «Credo sia stata la migliore prestazione della squadra dopo il lockdown, ma è già una partita che ci siamo lasciati alle spalle, perché venerdì ce n’è un’altra molto importante, la prima delle tre ultime battaglie. Non dobbiamo mollare fino alla fine e stiamo preparando la gara con la massima attenzione».

E ora il Pordenone… «E’ una squadra in lotta per le posizioni importanti di classifica e sappiamo che dovremo fare una grande prestazione».

Il rendimento di Trotta finora? «Sono contento dei cinque gol, sto lavorando bene, ma voglio dare ancora qualcosa in più che possa portare punti alla squadra».

E il futuro? «La società conosce il mio pensiero, la mia volontà è di restare qui. Nel reparto di attacco siamo tanti, ci sproniamo a vicenda, mi trovo bene con tutti, cerchiamo di sfruttare le caratteristiche diverse di ciascuno di noi. Se sono rammaricato per aver trovato poco spazio? No, so di aver dato sempre il massimo, resto concentrato e aspetto il mio momento, so che posso dare di più».

L’Ascoli è passato dall’obiettivo playoff a quello playout… «Sappiamo tutti il valore della nostra squadra, ma evidentemente tante cose non sono andate per il verso giusto, la classifica ci dice che l’unico pensiero è la salvezza e sappiamo che per ottenerla dobbiamo rimboccarci le maniche».

E’ stato decisivo il cambio di modulo attuato da Dionigi? «Il passaggio alla difesa a tre è stata una mossa azzeccata del mister. Siamo più aggressivi e ci stanno dando ragione sia i risultati che le prestazioni».

Basteranno quattro punti per salvarsi? «Non so se saranno sufficienti. Nell’ultimo turno di campionato ci sono stati risultati sorprendenti. Se firmerei per un pareggio? Solo nel caso in cui perdessero tutte le altre. Scherzi a parte, noi giochiamo sempre per vincere e sappiamo che servirà una grande prestazione».

E le partite a porte chiuse, con lo stadio vuoto? «E’ una sensazione molto strana, conosciamo la carica che potrebbero darci i nostri tifosi. Anche se sono qui da poco tempo, so bene che la tifoseria dell’Ascoli è molto importante. Forse sapere di non avere i nostri tifosi allo stadio ha fatto sì che ci unissimo ancora di più fra noi e che lottassimo in campo anche per chi non può esserci».

ARBITRA SERRA – A dirigere Ascoli-Pordenone è stato designato Marco Serra di Torino. Assistenti Luigi Lanotte di Barletta e Mattia Scarpa di Reggio Emilia, quarto ufficiale Federico Dionisi di L’Aquila.

L’arbitro Marco Serra


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