di Martina Marinangeli
La prima a presentarsi ufficialmente agli elettori. La squadra dem che correrà con il candidato governatore del centrosinistra Maurizio Mangialardi – plasticamente schierata come un team calcistico nelle foto di rito – scende in campo e lo fa dal capoluogo dorico. Sono lontane le lacerazioni interne al partito (pattuglia di Pesaro a parte, dove il binomio Biancani-Ridolfi ripropone la contrapposizione tra il sindaco Ricci ed il governatore Ceriscioli) e le fibrillazioni nella coalizione.
Ora si marcia compatti ed a lanciare la carica ci ha pensato il segretario regionale Giovanni Gostoli, secondo cui «rispetto a 7 mesi fa il clima è cambiato» e parla di una «remuntada pazzesca» del Pd nel territorio.
«Noi con Mangialardi andremo a vincere le elezioni – incita le truppe –. Nel simbolo del Pd abbiamo scritto il nome del candidato presidente scelto nelle Marche e per le Marche, mentre i nostri avversari nei loro simboli si nasconderanno dietro i leader nazionali perché sono consapevoli della debolezza del loro candidato».
Ed ancora: «la sfida delle prossime elezioni regionali sarà una scelta tra una coalizione con una visione europeista ed i sovranisti che hanno fatto di tutto per non raggiungere un accordo sul Recovery Fund. Noi siamo stati i primi a presentare il candidato presidente sostenuto dalla maggioranza dei sindaci, i primi a presentare una coalizione larga e unita ‘Insieme Marche’ ed i primi a ragionare su un programma e a presentare la squadra dei candidati. Da oggi inizia la corsa per diventare primo partito delle Marche. Vogliamo portare il buon governo delle città in Regione».
Ha già iniziato a correre, ma da ora potrà farlo con la sua squadra, il candidato governatore Mangialardi: «Partiamo da oggi per guardare alle Marche del 2030» sottolinea, ribadendo le priorità programmatiche su cui intende concentrarsi. «Infrastrutture, sanità territoriale e ricostruzione». Ma il «tema dei temi», sarà quello dell’utilizzo della pioggia di risorse che arriverà dall’Europa: «7 miliardi per la nostra regione (5 con il Recovery Fund e 2 con il Mes). Noi siamo gli unici europeisti e sapremo come utilizzarli. Se al governo ci fossero stati i sovranisti, queste risorse non sarebbero mai arrivate».
Ecco i trenta nomi per le cinque province. Antonio Mastrovincenzo, Manuela Bora, Emanuele Lodolini, Mirella Giangiacomi, Fabio Sturani, Mauro Pellegrini, Manuela Carloni, Michela Bellomaria e Giorgia Fabri ad Ancona.
Anna Casini, Paolo D’Erasmo, Augusto Curti e Sara Calisti ad Ascoli, Maria Teresa Illuminati, Annalinda Pasquali, Francesco Giacinti e Fabrizio Cesetti a Fermo.
Francesco Micucci, Roberta Pennacchioni, Loredana Riccio, Giovanna Salvucci, Sauro Scaficchia e Romano Carancini a Macerata, Andrea Biancani, Renato Claudio Minardi, Margherita Pedinelli, Stefano Ridolfi, Monica Scaramucci, Daniele Tagliolini e Micaela Vitri a Pesaro Urbino. Su trenta candidati i consiglieri uscenti sono otto.
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