Fare sport fa bene alla salute. E non lo scopriamo certo oggi. Sarà pure uno slogan trito e ritrito, eppure, come si dice in questi casi, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. È piuttosto evidente, infatti, come non tutti siano in grado di andare oltre la banalità del luogo comune e di condurre uno stile di vita sano, per sé e per i propri figli, nella vita di tutti i giorni.
Troppo spesso, ancora oggi, si sottovaluta il ruolo cruciale svolto dall’attività fisica nelle fasi della crescita e dello sviluppo degli adulti di domani, complice anche una società moderna che, con l’avvento delle nuove tecnologie, ha sensibilmente ridotto gli spazi dedicati al movimento e alla conoscenza della propria corporeità.
Un tema senza dubbio delicato quello del rapporto tra i giovani e lo sport, che abbiamo voluto approfondire in compagnia del professor Riccardo Spurio, che da oltre trent’anni offre ai bambini e ai ragazzi del territorio la possibilità di riscoprire l’importanza e i valori della pratica sportiva.
«La recente emergenza sanitaria – spiega Spurio – ci ha insegnato che la salute è la cosa più cara che abbiamo. Si tratta di un aspetto che va coltivato ogni giorno anche attraverso l’esercizio fisico: è necessario iniziare a praticare sport sin dalla tenera età, il che contribuirebbe anche a diminuire drasticamente la spesa sanitaria.
I ragazzi sono il futuro della nostra società: educandoli nella giusta maniera, anche dal punto di vista motorio, alternando dei momenti di svago a quelli più spiccatamente didattici, riusciremo nell’intento di formare dei buoni cittadini. Le difese immunitarie si definiscono in giovane età attraverso il potenziamento delle capacità motorie, una questione che nel nostro Paese non è mai stata dibattuta a sufficienza.
Tanto per fare un esempio, in Croazia i programmi scolastici delle scuole elementari e medie prevedono ben nove ore di educazione fisica settimanali, mentre da noi l’attività motoria non è neppure obbligatoria nelle scuole primarie e dell’infanzia».
Sebbene infatti dal cassetto dei ricordi riemergano memorie scolastiche ambientate in palestra, il nostro interlocutore ci fa subito notare che, all’epoca dei fatti, a gestire le ore di educazione fisica non erano certo dei professionisti del settore, bensì le insegnanti delle altre materie, prive di una specifica preparazione.
«Sarebbe un po’ come se fossi io a dover spiegare italiano o matematica» scherza Spurio, arrivando dritto al punto. D’altra parte, da docente, oltre che da sportivo, Riccardo conosce fin troppo bene la problematica e, consapevole dell’importanza della pratica sportiva per le nuove generazioni, già da qualche tempo è sceso in campo in prima persona per tutelare il diritto dei più giovani all’educazione fisica attraverso il progetto “Asterix”.
«Riuscire a porre le basi per un percorso educativo-motorio che possa accompagnare i ragazzi nella loro crescita sportiva e soprattutto umana è da sempre la nostra missione e i risultati raggiunti finora rappresentano un vanto e un orgoglio sia per noi che per le aziende che ci sostengono.
Da Arquata a Grottammare, passando ovviamente per Ascoli, dove tutto è iniziato, e i comuni della Vallata, da 17 anni a questa parte forniamo alle scuole dell’infanzia e primaria un insegnante di educazione fisica competente e preparato grazie al contributo dei nostri partner, che ci danno una grossa mano nell’offrire la possibilità di fare sport a oltre 9000 bambini in 76 scuole del territorio».
Numeri impressionanti per un progetto che, com’è facile intuire, resta finalizzato alla promozione dell’esercizio fisico, abbinato però a una serie di attività strettamente connesse allo sviluppo delle capacità espressive e relazionali e, perché no, anche delle conoscenze interdisciplinari.
Ebbene sì, perché nei centri estivi promossi da “Asterix” i ragazzi hanno l’opportunità di immergersi in un’esperienza coinvolgente e molto variegata, che limitare al solo ambito sportivo sarebbe francamente riduttivo.
«I bambini e ragazzi che decidono di trascorrere qualche settimana in nostra compagnia, ad Ascoli – nel centro sportivo “Pennile di Sotto”, che ospiterà i giovani amici di Asterix fino al 4 settembre – così come negli altri campi di Acquasanta, Roccafluvione e Sant’Egidio alla Vibrata, riscoprono il piacere di divertirsi in modo sano e in sicurezza socializzando tra loro e praticando sport all’aria aperta, senza però dimenticare di allenare anche la mente.
Oltre all’attività sportiva, nei nostri centri estivi cerchiamo infatti di promuovere anche l’educazione musicale, con una serie di incontri tenuti dal professor Matteo Luigi Sabatini, e la conoscenza dell’inglese, che cerchiamo di far praticare ogni giorno: al giorno d’oggi, la padronanza della lingua è fondamentale».
Un progetto ambizioso quello portato avanti ogni giorno da Riccardo e dal suo staff, al quale l’ideatore dell’universo “Asterix” rivolge un sentito ringraziamento per la pazienza e la passione dimostrate quotidianamente sul campo.
«Per quanto concerne la parte sportiva, i nostri ragazzi sono costantemente seguiti da un’equipe di laureati in Scienze motorie, mentre per le altre attività abbiamo la fortuna di poter contare su un gruppo di giovani volenterosi, studenti, laureandi e neolaureati che hanno deciso di mettersi in gioco per la crescita culturale e umana dei ragazzi, iniziando contestualmente a mettere anche qualche soldo da parte.
È anche per questo motivo che credo molto nel valore sociale dei nostri centri estivi. Se da un lato offriamo un aiuto concreto alle famiglie, dall’altro diamo la possibilità a trenta ragazzi del territorio di esprimersi, di affermarsi nel proprio campo e di iniziare, passo dopo passo, a costruirsi un futuro».
A proposito di futuro, il domani non sarebbe forse così luminoso per Asterix se Riccardo non avesse alle spalle un’esperienza pluriennale in fatto di giovani e sport.
«Opero in questo settore dal 1988, quando sono diventato assistente alla piscina comunale di Ascoli. Ho avuto la fortuna di avere dei buoni maestri che mi hanno lasciato molto non solo dal punto di vista professionale, ma anche e soprattutto umano. Penso ovviamente ai miei trascorsi in piscina, ma anche, già qualche anno prima, al mio passato nell’Elettrocarbonium, una società sportiva gestita in maniera impeccabile da Giuseppe Mascetti.
Da lì in poi, sulla scia di queste esperienze altamente formative, ho sempre cercato di trasmettere i principi dello sport ai tanti bambini, ragazzi, ma anche atleti professionisti, che ho incontrato sul mio percorso».
Parlando di professionisti, prima di salutarci non poteva certo mancare una battuta sull’Ascoli, società con cui il professor Spurio ha collaborato.
«Da tifoso e preparatore atletico ai tempi dei “Diabolici”, non posso che essere felice dell’ottimo impatto di mister Dionigi sulla squadra. Di certo la società ha le sue responsabilità, ma sono convinto che la scelta del nuovo allenatore porterà a un’insperata salvezza. Dionigi ha saputo toccare i giusti tasti, dimostrando una lettura tattica eccellente e un’ottima gestione dei cambi e dello spogliatoio. Al mister e al suo staff vanno i miei complimenti e l’augurio di raggiungere quanto prima l’obiettivo».
(articolo pubbliredazionale)
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