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Il Senato dice: «Sì» alla proroga
dello stato di emergenza

CORONAVIRUS - Il premier Conte sullo spostamento della scadenza dal 31 luglio al 15 ottobre: «Inevitabile e legittima, il virus continua a circolare»
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Giuseppe Conte oggi in Senato

 

Prorogato lo stato di emergenza fino al 15 ottobre (scadeva il 31 luglio).

Il Senato vota la risoluzione di maggioranza che impegna il governo anche a definire con norma primaria le eventuali misure di limitazione di libertà fondamentali.

«La proroga è inevitabile e legittima, il virus continua a circolare», dice il premier Giuseppe Conte che invita maggioranza e opposizione alla «convergenza».

Il presidente del Consiglio spiega che «la proroga dello stato d’emergenza è disposta da ragioni tecniche ma non volevo precludere una valutazione politica: in quest’aula tutti, il governo per primo e anche voi, siete chiamati a operare una valutazione politica.

L’appello alla maggioranza e all’opposizione è perché queste valutazioni nascano da queste basi tecniche per assicurare un obiettivo che è invece politico, cioè garantire la continuità operativa del sistema che abbiamo messo in piedi, per dare assistenza e sostegno e ripristino delle attività economiche e sociali.

Vi sfido a interrogare i presidenti di Regione e confrontarvi con loro: vediamo se sono disponibili a dismettere queste misure di protezione» ha detto il premier.

Passata la questione politica, Conte ha ribadito alcuni concetti già espressi in passato: «Dobbiamo partire più forti di prima, dobbiamo far ripartire i consumi, dobbiamo correre».

Il presidente ha sottolineato che a suo parere era «doveroso condividere con il Parlamento» la decisione di prorogare lo stato di emergenza.

Più tecnicamente ha detto che se lo stato di emergenza non fosse prorogato «cesserebbe il coordinamento attribuito alla Protezione Civile così come decadrebbero i poteri straordinari assegnati ai soggetti attuatori, che nella maggior parte dei casi sono i presidenti di Regione. Verrebbe a cessare la sua funzione anche il Comitato tecnico scientifico. A questo occorre aggiungere che al 31 luglio sono prorogati numerosi termini normativi di rango primario e secondario».

Inoltre ha detto che senza proroga decadrebbero 38 ordinanze.

«Con la proroga dello stato di emergenza continueremo a mantenere in efficienza quel sistema di misure che rendono il nostro Paese più sicuro a beneficio degli italiani ma anche degli stranieri che vogliano visitare il Paese La scelta di prorogare lo stato di emergenza non può ritenersi lesiva della nostra immagine all’estero.

Non vi è affatto questo rischio, anzi, è vero il contrario.

L’Italia è vista da tutti come un Paese sicuro».

 



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