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La crisi idrica:
serbatoi sotto il livello minimo,
si deve ricorrere alle autobotti

ACQUA - Acquaviva è già a secco. Problemi a Paggese. A rischio anche la Vallata. Castel Trosino "stressato" dai prelievi per le cisterne mobili. Da mercoledì chiusure in tutte le zone servite dal Pescara. Il direttore della Ciip: «Dalle 18 alle 20, le ore di fuoco perchè le persone innaffiano». Novità per Capodacqua
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Nel riquadro, Giovanni Celani, il direttore della Ciip spa

di Maria Nerina Galiè

La crisi idrica nel Piceno si sta facendo davvero preoccupante.

Il direttore generale della Ciip spa, Giovanni Celani, non nasconde l’entità del problema.

Fa caldissimo e non piove da 20 giorni. Le chiusure notturne fatte scattare in diversi Comuni non sono bastano più. Diversi serbatoi scendono sotto il livello minimo e devono essere riforniti con le autobotti che vengono rifornite dall’impianto di soccorso di Castel Trosino, stressandolo.

«I dirigenti della Ciip non dormono più perchè scattano continuamente gli allarmi, dai serbatoi telecontrollati quando il livello dell’acqua scende sotto il minimo.

In quel caso devono regolare i flussi, barcamenandosi con i serbatoi che in quel momento soffrono meno». 

«Dalle 18 alle 20 sono le due ore di fuoco. Continua un’incredibile impennata dei consumi perchè le persone innaffiano».

Ma non è vietato?

«Noi non possiamo attivare azioni repressive. E’ competenza dei sindaci a fronte di apposite ordinanze. Ma su 59 Comuni, solo in 15 le hanno fatte».

In compenso sulla costa passa la fonica a dire di non sprecare la preziosa risorsa e di utilizzarla solo per uso potabile o igienico.

«Oggi ad Acquaviva Picena non esce più acqua dai rubinetti. E’ emergenza anche a Paggese di Acqusanta.  Potrebbe accadere da un momento all’altro anche nella parte alta dei Comuni della Vallata. Parliamo di Castel di Lama, Colli del Tronto e Monsampolo. Stessa cosa anche in parte del Fermano. 

Oggi abbiamo mandato le autobotti». 

Se non c’è l’acqua, come vengono rifornite le autobotti?

«Dall’impianto di Castel Trosino. Lo stiamo stressando in maniera notevole. Speriamo che reggano le pompe».

Altre misure?

«E’ possibile che dovremo anticipare le chiusure notturne alle 20, invece che alle 22.

Lo faremo stasera ad Acquaviva intanto.

Da mercoledì sera la chiusura sarà estesa a tutti i Comuni del Piceno e serviti dall’acquedotto del Pescara.

Questo serve per far riempire un po’ i serbatoi e garantire l’acqua almeno qualche ora durante il giorno.

La questione è davvero seria».

Cosa ci si aspetta nei prossimi giorni? 

«Martedì e mercoledì prossimo dovrebbe piovere. E’ poca cosa, ma aiuta. 

Quest’anno ci stiamo preparando ad affrontare il periodo massimo dei consumi, che nel 2019 è stato registrato il 13 agosto, con 90 litri di acqua al secondo in meno».

Che può dire dei pozzi di Capodacqua di Arquata? Sono pronti ma la Protezione civile, nel sopralluogo del 24 luglio, non ha dato l’autorizzazione all’interconnessione con l’acquedotto del Pescara.

Si sarebbe trattato di 100 litri al secondo in più (leggi qui).

«La novità è che è stata convocata la conferenza dei servizi per il 19 agosto. Possiamo permetterci di sperare che il 20, 21 agosto, avremo quella risorsa».

Fino ad ora, le chiusure notturne interessano Castorano (centro urbano, Gaico, San Silvestro), Spinetoli (Pagliare del Tronto), Offida (zona Cappuccini e centro urbano), Acquaviva Picena (centro urbano, contrade Colle in su e San Vincenzo), Monteprandone (Centobuchi), Monsampolo (Stella), San Benedetto (zona Ponte Rotto e zona industriale di Acquaviva).

Da mercoledì serbatoi chiusi per tutte le zone e gli altri Comuni del Piceno, fatta eccezione di quelli serviti da Castel Trosino (Ascoli, Folignano e Maltignano) e da Fosso dei Galli, cioè una parte di Porto d’Ascoli.


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