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San Giacomo, la targa distrutta è ancora lì
Montagna e rispetto,
ci vorrebbe un altro lockdown

ASCOLI - La lastra di pietra dedicata a Luigi Ferri, partigiano, è andata in pezzi qualche giorno fa. I cocci in terra simboleggiano appieno l'abbandono di tutta la zona. Rifiuti ovunque, persino nei prati, e senso civico sotto lo zero
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La targa dedicata a Luigi Ferri divelta qualche giorno fa

di Luca Capponi

Distrutta qualche giorno fa (vandali? impatto con un’auto fuori controllo? varie ed eventuali?) la targa dedicata a Luigi Ferri, partigiano caduto in guerra nel 1943, è ancora in pezzi sul piazzale di San Giacomo.

Rifiuti ovunque

Nessuno, finora, si è degnato di rimuovere i cocci della lastra di pietra inaugurata solo 6 anni fa. Senza andare a discernere sulle possibili cause che hanno originato l’incidente (se si trattasse di atto vandalico sarebbe davvero incommentabile), il fatto appare comunque emblematico sulla situazione di abbandono in cui versa il “trampolino di lancio” verso la Montagna dei Fiori.

Situazione ormai decennale, purtroppo. Che va di pari passo con i problemi (tanti, in primis la mancanza di servizi base) mai risolti da chi ha compiti di responsabilità su questi splendidi luoghi. Ma che come primo imputato vede l’inesistente senso civico di chi frequenta, si spera non abitualmente, Colle San Giacomo.

Anche tra i prati

Basta farsi un giro nei pressi del grande slargo d’asfalto per rendersi conto: rifiuti di ogni tipo buttati ovunque (ci sono anche le immancabili mascherine), che testimoniano come c’è anche chi viene qui a bere e pasteggiare per poi abbandonare tutto in terra. Non c’è rispetto nemmeno per i prati, dove si trovano vetri, piatti di plastica, buste e quant’altro.

Davvero difficile dare una definizione dello stato di cose.

E non sarà mai una giustificazione la mancanza di cestini o appunto, il fatto che tutta la zona sia inevitabilmente finita nell’oblio ormai da troppo tempo. Proprio perchè in difficoltà, chi ama davvero la montagna dovrebbe prendersene ancor più cura. E invece…

Nessuno si augura che torni nuovamente una fase di lockdown a causa del Coronavirus. Ma a voler essere cinici, la quarantena un merito lo ha avuto, purtroppo per un breve periodo: ha impedito a certe menti labili di andare in giro a far danni.

L’immancabile mascherina a terra


Dai Sibillini alla Laga, tutti in montagna Ma occorre rispetto


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