di Andrea Ferretti
PORTIERI
LEALI 6 – Affidabile, ha sempre fatto la sua parte, ma quasi mai è stato decisivo, salvo un paio di partite.
LANNI SV – Partito titolare in Coppa Italia, e anche nelle prime tre di campionato, si è visto scavalcato da Leali nelle gerarchie di mister Zanetti. Ceduto a gennaio, dopo 5 anni e mezzo in bianconero e dopo essere diventato il portiere più presente nella storia dell’Ascoli con 166 gettoni.
MARCHEGIANI S.V.
DIFENSORI
RANIERI 7,5 – Ha esordito a Livorno, ma si è infortunato ed è rientrato a giugno dopo il lockdown diventando un pilastro della difesa come centrale di sinistra nella linea a tre. Tanto abile in fase difensiva quanto in fase di spinta, ha sorpreso per la personalità nonostante abbia 21 anni. Rientra per fine prestito alla Fiorentina dove non è escluso che possa rimanere per giocare in A. Un predestinato.
SERNICOLA 7 – Arrivato a gennaio dopo sole 5 presenze nel girone d’andata con l’Entella. Ha esordito subito con Abascal a Livorno nel finale. Si afferma con Stellone fino a diventare indispensabile con Dionigi sfoderando una prestazione meglio dell’altra. Nel finale di campionato è stata la vera sorpresa dell’Ascoli. Ambidestro, nel centrocampo a cinque di Dionigi ha coperto la fascia sinistra facendo entrambe le fasi egregiamente e lottando sempre.
BROSCO 6,5 – Con l’addio di Ardemagni, il leader della difesa ha giocato quasi sempre con la fascia di capitano al braccio. Sempre pericoloso anche in fase offensiva, di testa, sui calci piazzati. Dopo i 5 gol dell’anno scorso, quest’anno solo 2 reti.
GRAVILLON 6,5 – Grandi qualità fisiche per il difensore francese in prestito dall’Inter. Nonostante qualche peccato di concentrazione, nel complesso è stata una stagione positiva.
ANDREONI 6 – Poco impiegato nel girone d’andata da Zanetti. Dall’arrivo di Stellone in poi è diventato imprescindibile. Tanta corsa sulla fascia destra e grandi qualità fisiche. Pecca in fase difensiva, dove deve migliorare.
VALENTINI 6 – Tanta panchina per l’argentino che si è visto scavalcato nelle gerarchie. Ha fatto però valere la sua esperienza ogni volta che è stato chiamato in causa, dimostrando di essere sempre utile alla causa.
FERIGRA 6 – Quasi mai schierato da Zanetti, Stellone e Abascal. La fiducia gliel’ha data invece Dionigi, e lui l’ha ripagata con ottime prestazioni. Titolare in sei delle ultime otto partite, ha chiuso in crescendo un campionato cominciato male.
D’ELIA 5,5 – Fino a gennaio era l’unico terzino sinistro di ruolo dell’Ascoli, ma Zanetti spesso e volentieri gli ha preferito Padoin.
PUCINO 5 – Ci si aspettava molto più da lui, viste le referenze che arrivavano da Salerno quando giunse ad Ascoli. Fino a novembre è stato il terzino destro titolare, poi è uscito di scena causa anche i due infortuni che lo hanno tenuto più tempo in infermeria che in campo.
LAVERONE – QUARANTA S.V.
CENTROCAMPISTI
CAVION 8 – Il migliore per costanza di rendimento. Non a caso è stato il più presente con 37 presenze. Nessuno dei 4 allenatori ha potuto fare a meno di lui. Gli è mancato qualche gol (solo 2). Ha corso per due abbinando anche grande qualità a tanta quantità. Le offerte non mancheranno, ma l’Ascoli deve tenerselo stretto.
PADOIN 6 – Il vero jolly dell’Ascoli. Ha giocato in tutti i ruoli (terzino destro e sinistro in una difesa a quattro, esterno destro e sinistro nel centrocampo a cnque, mediano e mezzala). Le attese su di lui erano tante e forse ci si aspettava qualcosa di più. Però, nonostante i 36 anni, ha fatto sempre la sua parte con impegno e dedizione. Ai 5 scudetti con la Juventus, aggiunge anche questa salvezza con l’Ascoli. Un talismano bianconero.
BRLEK 6 – Quasi sempre impiegato per via della sua freschezza (buon mix quantità-qualità), è quarto per numero di presenze (34). Per Dionigi è stato imprescindibile e lo ha schierato quasi sempre titolare. Gli è mancato solo il gol. Tornerà al Genoa per fine prestito.
PETRUCCI 5,5 – Appena arrivato, sembrava toccasse a lui prendere in mano le chiavi del centrocampo. Poi è calato, con prestazioni non all’altezza finendo anche nel mirino della critica. E’ tornato a farsi apprezzare (come altri compagni) con Dionigi, soprattutto quando è subentrato a partita in corso.
TROIANO 5,5 – Non ha più i 90 minuti nelle gambe, ma quando è stato chiamato in causa ha sempre fatto la sua parte nonostante i 35 anni. Uomo spogliatoio e leader di una squadra capace di rimontare e raggiungere la salvezza, grazie a giocatori come lui.
ERAMO 5,5 – E’ arrivato a gennaio ed è stato quasi sempre presente nel girone di ritorno, spesso a partita in corso. La “perla” nella gara con l’Empoli quando Dionigi lo ha reinventato trequartista e lui ha pure realizzato il gol: tre punti d’oro in chiave salvezza.
GERBO 5,5 – Ottimo inizio di campionato, pedina fondamentale con Zanetti, ha realizzato anche un bellissimo gol contro il Livorno. Poi è calato finendo in panchina. A gennaio ceduto al Crotone dove ha disputato un gran girone di ritorno conquistando la promozione in A.
PICCINOCCHI 5 – Impiegato soprattutto da Zanetti, ha dimostrato grandi qualità tecniche, ma in un campionato fisico come quello di Serie B ha fatto fatica. Nel girone di ritorno non si è visto quasi mai a causa di due infortuni.
ATTACCANTI
NINKOVIC 8 – Il giocatore tecnicamente più dotato tecnicamente della squadra. Purtroppo con dei limiti caratteriali, altrimenti giocherebbe in A da un pezzo. Nel girone d’andata diversi malumori lo limitano un bel pò, come la lite con Da Cruz per battere un rigore, l’uscita dal campo, la panchina presa a pugni, l’espulsione dopo la sostituzione. Con l’arrivo di Dionigi si responsabilizza e fa la differenza nella rimonta-salvezza. Chiude la stagione con 9 gol e 13 assist tra campionato e Coppa Italia, la migliore da quando è in Italia (2016).
SCAMACCA 7,5 – Stagione da protagonista. Ha messo in mostra le sue grandi qualità fisiche e tecniche. Considerando anche la Coppa Italia (capocannoniere con 4 centri), ha realizzato 13 gol, miglior marcatore bianconero. Con un po’ di costanza in più, poteva almeno segnare altre 4-5 reti. Ma a un ragazzo di 21 anni è difficile chiedere più di quello che ha fatto.
MOROSINI 7 – Arrivato a gennaio, ha realizzato 4 reti nelle prime 6 partite in maglia bianconera (alla fine saranno 6 in 19 apparizioni). Non ha saltato una gara giocando tutto il ritorno da trequartista alle spalle delle due punte, con la solita intraprendenza.
TROTTA 7 – Insieme a Morosini ha dato una svolta al reparto offensivo dopo il mercato di gennaio. I suoi 6 gol sono tutti importanti, soprattutto le doppiette contro Livorno e Salernitana. Utile anche in fase di non possesso, quando ha lottato al servizio della squadra
COSTA PINTO 6,5 – Il giovane portoghese (21 anni) è stata una piacevole scoperta. Dionigi ha creduto nelle sue doti tecniche impiegandolo sei volte nel finale. Ha realizzato lo spettacolare gol-partita a Cittadella. Può solo crescere.
CHAJIA 5,5 – In ritiro e nelle prime uscite in Coppa Italia fece vedere grandi cose. Zanetti lo inserì sempre a partita in corso. Poi ha trovato sempre meno spazio, fino a gennaio, quando è andato in prestito all’Entella.
ARDEMAGNI 5,5 – Partito come capitano e leader della squadra, ha realizzato solo tre gol nel girone d’andata, pochi per uno come lui. Per “divergenze contrattuali” con il patron Pulcinelli, a malincuore ha lasciato l’Ascoli a gennaio per accasarsi al Frosinone dove, complice un infortunio, ha giocato tra poco e niente.
DA CRUZ 5 – Il voto è la media tra un 7 per le prestazioni in campo e un 3 per il comportamento. E’ stata l’arma in più dell’Ascoli, addirttura primo in classifica, con 4 gol nelle prime 3 giornate. Poi una serie di comportamenti a dir poco fuori dalle righe, e il fattaccio di Trapani (la goccia che ha fatto traboccare il vaso), ha fatto prendere alla società la decisione di mandarlo via rescindendo il contratto.
ROSSETI SV – Solo 6 presenze nel girone d’andata, tutte piuttosto anonime. La sua stagione è finita a gennaio con la frattura del legamento crociato del ginocchio.
BERETTA SV – Pochi scampoli di partita e un gol, purtroppo inutile, in Coppa Italia contro il Genoa. Infortunato perenne.
MATOS – INTINACELLI – D’AGOSTINO S.V.
ALLENATORI
DIONIGI 9 – L’uomo della svolta. A 9 giornate dalla fine ha raccolto i cocci di un Ascoli ormai ridotto ai minimi termini, avviato verso la retrocessione, e lo risolleva ricompattando un gruppo demotivato. Ha salvato la squadra grazie a 6 risultati utili consecutivi (di cui 4 vittorie di fila) e una media punti di 1,56 a partita.
ZANETTI 6 – Il suo è stato un Ascoli a due facce. All’inizio, per un mese, la rivelazione del campionato con bel gioco, tanti gol e primo posto per una settimana. Poi il calo vertiginoso fino a gennaio, quando è uscito dalla zona playoff ed è stato esonerato dopo Ascoli-Frosinone. A giugno ha rifiutato di tornare a sedersi sulla panchina bianconera rinunciando al contratto.
ABASCAL 5 – Dopo l’esonero di Stellone, la società gli ha dato fiducia premiandolo per il grande campionato (vinto) con la Primavera e per la vittoria di Livorno all’esordio in B. Ha perso entrambi gli scontri diretti casalinghi contro Cremonese e Perugia, il suo Ascoli non giocava male ma era troppo fragile. Esonerato anche lui: a tempo record.
STELLONE 4 – Due punti in 5 partite sono stati un bottino misero per uno chiamato per dare una svolta. Sfortunato in alcune partite (vedi gol del portiere avversario al 95′ contro la Juve Stabia) ma il suo Ascoli non ha mai avuto un’identità di gioco e nemmeno il furore agonistico.
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