di Federico Ameli
«La kermesse si svolgerà nel totale rispetto delle normative e dei protocolli anti-Covid, obbligatori e necessari al fine di evitare ogni possibile situazione di assembramento».
Inizia così la nota diffusa qualche ora fa dall’Amministrazione comunale di Ascoli per confermare a tutti gli effetti lo svolgimento della “Notte dei desideri” (leggi l’articolo), nonostante i due nuovi casi che hanno visto protagonisti due giovani ascolani (leggi l’articolo) e l’accorato appello dei 5 Stelle a prendere in seria considerazione l’annullamento della manifestazione (leggi l’articolo).
The show must go on, dunque, con i quattro spettacoli su prenotazione che come da programma animeranno la notte delle stelle e le attività commerciali che contestualmente proporranno a cittadini e turisti sconti e promozioni fino alle 2,00 (leggi l’articolo).
Tuttavia, nonostante l’attenzione con cui l’Amministrazione ha lavorato negli ultimi giorni per allestire una manifestazione in grado di soddisfare le attuali norme in materia di sanità e sicurezza, è impossibile non notare come in città si respiri un’aria di apprensione, per certi versi anche condivisibile, di fronte agli ultimi eventi che hanno visto protagonisti alcuni giovani concittadini.
Proprio per questo motivo, con social network e gruppi Whatsapp monopolizzati dal tema del momento, è appunto dai giovani che abbiamo scelto di partire nel tentativo di capire cosa pensino gli ascolani dell’ormai ufficiale conferma di una manifestazione che ormai da anni rappresenta uno degli eventi più attesi dell’estate cittadina.
Due venticinquenni ascolane, affezionate frequentatrici della notte di San Lorenzo, ripiegheranno a malincuore per una tranquilla e soprattutto breve passeggiata.
Giusto il tempo di prendere un gelato.
«Una tradizione a cui non volevamo rinunciare, ma al tempo stesso non ce la sentiamo di passare la serata in centro».
Un po’ di prudenza che di questi tempi non guasta, la stessa di cui si fa portavoce un altro esponente dell’assennata gioventù ascolana, che se la prende un po’ con chi una manifestazione del genere avrebbe potuto riporla nel cassetto e destinarla a tempi migliori, un po’ come fatto anche in occasione di altri eventi di primissimo piano.
«Siamo di fronte a una situazione a dir poco assurda: niente Quintane, niente festa del Patrono, ma arriva il sì per la Notte dei desideri.
Sono proprio situazioni come queste a far capire che, di questi tempi, la salute non conta nulla rispetto al discorso economico».
Ci pensa una lettrice di Cronache Picene a rispondergli, a distanza, per le rime.
«Le discoteche hanno riaperto, ormai si va al mare, in pizzeria, in palestra… per favore!
Cerchiamo di riprendere a vivere, rispettando le norme e non alimentando sempre la polemica: chi ci rimette, in questi casi, è sempre il cittadino».
A proposito di norme, il Comune ha ribadito la volontà di rispettare un rigido protocollo per scongiurare ogni sorta di rischio.
Il nostro giovane e polemico amico, però, non ci sta.
«Sostanzialmente se ne stanno lavando le mani.
Si promette di rispettare le norme solo agli spettacoli, ai negozi viene lasciata carta bianca e ci si raccomanda al buon senso.
A meno che la partecipazione non sia davvero così scarsa – e ne dubito, dato che i giovani solitamente non hanno paura di niente – il rischio che qualcosa vada storto c’è eccome».
Un ventottenne, anche lui ascolano, prova a ricondurlo a più miti consigli.
«Non sarà una notte bianca come le altre, mi aspetto un’affluenza paragonabile ai primi sabati sera post-lockdown.
Condivido la decisione di evitare assembramenti in occasioni come quella della Quintana, mentre in questo caso parliamo di una misura volta ad aiutare i commercianti in difficoltà».
Dato che di commercianti si parla, abbiamo deciso di chiamare in causa Marco Di Sabatino, presidente dell’associazione Wap e uno dei principali promotori dell’iniziativa.
«A seguito di un incontro tenutosi questa mattina in Comune – spiega – abbiamo ritenuto opportuno confermare la Notte dei desideri.
In fondo, ad oggi parliamo di due soli casi accertati, che non bastano a far parlare di un potenziale focolaio».
«Crediamo che, con tanti turisti accorsi in città negli ultimi giorni, far passare Ascoli come un luogo a rischio sia più dannoso per la città e i suoi abitanti, anche a livello promozionale.
La situazione è sotto controllo – lo dicono gli esperti, non certo noi – e con le dovute precauzioni ci sono tutti i presupposti per offrire alla cittadinanza un evento sicuro.
D’altra parte, se si fossero palesate delle reali avvisaglie di pericolo, saremmo stati i primi a propendere per l’annullamento».
Tuttavia, il nostro agguerrito lettore non si lascia certo convincere facilmente e rilancia con una proposta alternativa.
«Dato che è estate, come mai i negozi non restano aperti ogni sera, come tra l’altro avviene anche in altre città limitrofe?
Qualora ci fossero delle limitazioni a livello burocratico, basterebbe una deroga del Comune: in questo modo, diluendo l’afflusso dei clienti su più giorni, si eviterebbe di intasare il centro storico in un’unica occasione».
Una proposta interessante, su cui varrebbe la pena discutere, ma che non trova terreno fertile nel pensiero di un’altra giovane ascolana.
«Le piccole attività commerciali del centro talvolta fanno fatica a coprire persino il regolare orario d’apertura, sarebbe una follia costringerli a restare aperti anche in serata».
«Una soluzione alternativa si poteva benissimo trovare e non è certo quella di organizzare eventi e spettacoli: per quanto la serata prevede la partecipazione di artisti e cantanti di livello ben superiore alla media del panorama cittadino, parliamo comunque di un rischio e di una speculazione del tutto evitabile» ribadisce il prudente anonimo.
Un’altra nostra lettrice si espone invece in favore della Notte dei desideri, sottolineando la necessità di una tregua dalle difficoltà imposte nei primi mesi dell’anno dall’emergenza sanitaria.
«Da tempo ormai ad Ascoli non si parla di nuovi contagi, ad eccezione di chi è andato all’estero. Siamo stanchi di stare attenti e di vedere gli altri divertirsi altrove.
È ora di finirla con questi allarmismi, sappiamo perfettamente come comportarci».
Un coro di voci si leva contro la posizione espressa dalla signora.
«È un evento che mette a repentaglio l’incolumità di un’intera città» avverte un’altra ascolana, a cui fanno eco altri messaggi dello stesso tenore.
«Non è giusto nei confronti delle altre feste annullate» protesta una signora, c’è chi parla di uno «scivolone del Sindaco e di tutta l’Amministrazione» e chi accusa gli organizzatori di scarso senso di responsabilità, fino ad arrivare all’incisiva protesta di un altro lettore, che si limita a un laconico “no alla notte bianca”.
Insomma, come spesso accade in città, ogni occasione è buona per sollevare un bel polverone.
In una situazione così delicata, non possiamo che augurarci che tutto vada per il meglio e che, in un modo o nell’altro, la città possa risollevarsi da un momento a dir poco complicato.
Chissà se la proposta del nostro polemico amico sull’estensione dell’orario di apertura delle attività commerciali darà vita a un dibattito.
Nel caso, speriamo che almeno stavolta sia costruttivo.
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