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Terremoto, 4 anni dopo
Il commissario Legnini nel Piceno
Stangoni: «Tanti problemi,
ma la strada è giusta»

ACQUASANTA TERME - L'arrivo in occasione dell'anniversario dei tragici eventi sismici. Si farà il punto su ricostruzione e ordinanze. Il sindaco è ottimista: «Tra quache mese avvieremo le pratiche per municipio, scuola e teatro, prima sarebbe stato impossibile per la troppa burocrazia»
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di Luca Capponi

Sisma, 4 anni dopo. Il nuovo commissario per la ricostruzione, Giovanni Legnini (il quarto dopo Errani, De Micheli e Farabollini) sarà nel Piceno fino al 23 agosto, giorno in cui avverrà la prima delle due commemorazioni in calendario, quella fissata al parco di Pescara del Tronto per le 18. La seconda è in programma il giorno dopo, il maledetto 24 agosto, nell’area Sae di Pescara ma alle 18,30.

Il commissario Legnini

L’obiettivo di Legnini, oltre alla presenza in uno dei territori più colpiti, con il dazio maggiore pagato da Arquata del Tronto e dalle sue 52 vittime, è quello di presentare nuovi provvedimenti ed ordinanze di una ricostruzione finora rimasta al palo o quasi.

Il commissario soggiornerà ad Acquasanta Terme, zona anche questa tra le più danneggiate, per fortuna senza perdite di vite umane, soprattutto dalla scossa più forte (6.5) del 30 ottobre 2016. Il 21 agosto alle 18, sarà presente anche all’inaugurazione del nuovo infopoint turistico allestito dalla Pro loco in piazza Terme.

A fare il punto della situazione troverà uno dei sindaci più agguerriti del cratere piceno, vale a dire Sante Stangoni.

Stangoni con Legnini

«Finalnente abbiamo trovato una persona che ascolta -spiega il primo cittadino-. Certo, risolvere in pochi mesi tutti i problemi accumulati in questi anni non è semplice, soprattutto col Covid di mezzo, ma la strada è giusta. Faccio un esempio in materia di ricostruzione pubblica. Fino ad oggi era impossibile, per via dell’eccesso di burocrazia, far partire le pratiche per la scuola, il teatro ed il municipio, mentre adesso nel giro di 7-8 mesi credo che ce la faremo».

Nella cittadina termale, sempre secondo Stangoni, la ricostruzione si trova ad un 20% del totale, con ancora circa 1.300 unità immobiliari inagibili. E la criticità più grande tocca da vicino questo argomento.

«Mi riferisco ai tantissimi edifici collabenti collocati nelle frazioni, di cui spesso neanche si riesce a risalire ai proprietari -dice Stangoni-. Si tratta di case vecchie che impediscono di intervenire su quelle vicine che restano di fatto bloccate. Ne ho parlato con Legnini, spero che il problema si risolva presto».

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