«I dati che pubblichiamo parlano di 5.325 progetti approvati nei 4 anni passati, di cui 2.544 già realizzati e 2.758 cantieri in corso per la ricostruzione privata; le opere pubbliche finanziate sono 1.405, delle quali concluse solo 86 ed i cantieri aperti attualmente sono 85. Il nostro obiettivo è quello di incrementarli in misura sempre maggiore nei prossimi sei mesi e di vedere aperti almeno 5.000 cantieri privati e pubblici per la prossima primavera, con un ritmo crescente nei mesi e negli anni successivi».
Il commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, ha diffuso oggi da Acaquasanta Terme un rapporto sullo stato di avanzamento della ricostruzione privata e pubblica nel centro Italia a quattro anni dal primo degli eventi sismici del 2016, quello che il 24 agosto ha colpito Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto. E ha emanato tre nuove ordinanze per i Programmi straordinari di ricostruzione, la ricostruzione chiese e il recupero vecchie pratiche.
«Nella ricorrenza anniversario del primo dei terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno sconvolto il centro Italia – commenta Legnini – il mio pensiero e quello di ciascuno dei componenti della struttura commissariale è rivolto al ricordo dei troppi morti causati da quegli eventi drammatici, ai loro famigliari e alle decine di migliaia di persone che hanno visto sconvolte le loro vite e il corso della storia di città e borghi in un esteso territorio che ricomprende 138 Comuni nel cratere sismico e 353 fuori dal cratere nelle quattro Regioni colpite».
«Il processo di ricostruzione, sin qui caratterizzato da una lentezza non più sostenibile, è ad un punto di svolta -continua Legnini-. Con questo rapporto intendiamo assolvere innanzitutto al dovere della trasparenza e della corretta e completa informazione. A ciò seguirà, nei prossimi mesi, la puntuale definizione di strumenti e metodi di monitoraggio all’altezza della sfida che abbiamo di fronte. Programmare, fornire i dati e monitorare, costituiscono preziosi strumenti di lavoro e soddisfano le esigenze di limpidezza e controllo da parte dei cittadini».
Legnini, dopo aver passato in rassegna quanto fatto in questi primi sei mesi da commissario, lancia un appello «a tutti gli attori della ricostruzione ed in particolare ai professionisti», a cui richiede «maggiore responsabilità e speditezza». Mentre per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, ha aggiunto: «Procede con lentezza a causa della complessità che caratterizza le procedure di affidamento dei servizi tecnici e dei lavori. Per aprire un cantiere pubblico si impiegano 2-3 anni. Le recenti norme sulla semplificazione degli appalti varate dal Governo – sottolinea il commissario – potranno consentire, se correttamente applicate, una forte velocizzazione delle procedure».
LE NUOVE ORDINANZE – Le tre nuove ordinanza emanate oggi dal commissario riguardano le norme e le linee guida per l’attuazione dei Programmi Straordinari di Ricostruzione nei comuni più colpiti, l’attribuzione ai progettisti della facoltà di applicare anche alle 8.000 pratiche pendenti la nuova procedura semplificate a arrivare al massimo in 110 giorni al contributo, la semplificare della ricostruzione delle Chiese e la riorganizzazione interna della struttura commissariale.
L’intesa sulle nuove ordinanze è stata raggiunta all’unanimità nella riunione del 20 agosto della cabina di coordinamento con i governatori e i sindaci delle quattro regioni colpite dal sisma.
L’ordinanza 107 definisce i contenuti dei Programmi straordinari di ricostruzione che possono essere attuati nei comuni più colpiti, ovvero gli indirizzi, i criteri, le priorità, le prescrizioni e ogni altro elemento utile a favorire la speditezza della ricostruzione, tra cui le deroghe alla normativa urbanistica che sono indicate sia nel decreto sisma del dicembre 2019 che nel Decreto sulle semplificazioni varato a fine luglio dal governo.
«La stessa ordinanza – spiega Legnini – rende facoltativi, per i Comuni, i Piani attuativi previsti dal decreto 189 del 2016 definendone comunque i contenuti minimi essenziali per una ricostruzione di qualità con indicazioni ai comuni di adeguarsi ai principi contenuti nell’ordinanza e nelle Linee guida dell’ordinanza 107. Il provvedimento definisce inoltre in modo chiaro e univoco la disciplina degli interventi conformi e le deroghe alle norme su ingombri, sagome, altezze e sedime per la ricostruzione degli edifici crollati o demoliti».
«Si stabilisce inoltre -continua il commissario- il principio dell’immediata attuabilità degli interventi di riparazione fatti salve le necessità di pianificazione che i comuni dovranno definire con rapidità ed a tal fine si prevede la creazione di un fondo finanziario per il supporto tecnico ai comuni e agli Uffici speciali per la ricostruzione per queste incombenze. Si prevede inoltre la facoltà per i progettisti di integrare le vecchie domande presentate secondo la vecchia procedura con la certificazione della conformità urbanistica e della congruità del contributo ed accedere al percorso veloce previsto dall’ordinanza 100».
L’ordinanza 106 sulle chiese, attuando la norma contenuta nel decreto semplificazione di luglio, si disciplina ex novo l’affidamento della progettazione e dei lavori che le diocesi e gli enti ecclesiastici potranno disporre direttamente o con gare ristrette, come avviene per gli interventi per la ricostruzione privata ad esclusione degli edifici di culto di proprietà degli enti pubblici. Il complesso delle norme introduce una disciplina che consentirà di far partire gli interventi di recupero di oltre 700 chiese.
L’ordinanza 105 provvede alla necessaria riorganizzazione della struttura commissariale ridefinendone gli uffici essenziali e introducendo il principio di separazione tra la gestione ed il funzionamento, affidato ai dirigenti e i poteri normativi di coordinamento, indirizzo e controllo spettanti al commissario e ciò con l’intento di rendere più efficace l’azione della struttura commissariale.
«Con questi provvedimenti, sfruttando tutti i margini offerti anche dai recenti decreti del governo sulla semplificazione ed il rilancio, e l’emanazione del Testo Unico della ricostruzione privata entro l’autunno, il cantiere della normativa può considerarsi chiuso. Adesso -aggiunge Legnini – è imperativo aprire i cantieri della vera ricostruzione delle case e delle attività produttive e far finalmente ripartire il Centro Italia, messo a dura prova dall’emergenza sisma e da quella indotta dal Covid 19».
LA RICOSTRUZIONE PRIVATA – «Nel primo semestre 2020 la ricostruzione, che già procedeva molto lentamente – sottolinea il commissario – è stata pesantemente condizionata dal blocco delle attività e dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria per il Covid-19».
A fronte di 80.000 edifici che risultavano inagibili in base alle schede Aedes, Fast e perizie per la valutazione iniziale del danno, 30.000 con danni lievi e 50.000 con danni gravi, dal momento del sisma al 30 giugno 2020 sono state presentate 13.948 richieste di contributo per la ricostruzione. Di queste, 5.325 sono state accolte, 678 respinte e 7.945 risultano in fase di lavorazione secondo la vecchia procedura, che prevede tempi medi di istruttoria di circa un anno, e che è stata radicalmente modificata dall’ordinanza 100 del 9 maggio scorso.
«Per imprimere un’accelerazione a questo processo l’ordinanza 100, che attua un principio previsto da una legge del 2019 – continua Legnini – attribuisce ai professionisti il compito di autocertificare le conformità urbanistiche e determinare l’importo del contributo per la riparazione o la ricostruzione dell’immobile, e stabilisce tempi massimi per i compiti dei Comuni, degli Usr, delle eventuali Conferenze chiamate a esprimersi sui vincoli».
«I tempi per la concessione del contributo, con la nuova procedura, arrivano ad un massimo di 110 nei casi più complessi -ricorda ancora Legnini-. Con l’ordinanza varata il 21 agosto si consente il recupero delle domande già presentate, sono circa 8.000, e il loro reinstradamento secondo le nuove regole per arrivare alla loro definizione nel tempo più breve possibile. Allo stesso tempo, con il Decreto legge 104 di Ferragosto, sono stati stabiliti i nuovi compensi per i professionisti incaricati dei progetti».
«L’atto conclusivo di questo ampio e incisivo processo di revisione delle norme sarà costituito dal Testo unico della ricostruzione privata che dopo un’ampia consultazione sarà varato entro il mese di ottobre, e con il quale saranno affrontati e rivisti gli ultimi aspetti tecnici ed i problemi ancora irrisolti, nonché abrogate tutte le vecchie norme incompatibili -conclude-. Questo percorso è stato fin qui ampiamente e positivamente condiviso con i governatori delle Regioni colpite, Con i sindaci, i rappresentanti delle professioni tecniche, le associazioni ed i comitati dei cittadini colpiti dal sisma. Chiuso il cantiere normativo, è indispensabile che tutti ora si adoperino per far aprire i cantieri della ricostruzione, che non può più attendere».
LA RICOSTRUZIONE PUBBLICA – «Lo stato di avanzamento della ricostruzione pubblica è ugualmente in forte ritardo – commenta Legnini – a causa dell’estrema complessità delle procedure, di molti interventi necessari soprattutto nei Comuni più danneggiati dal sisma, ma anche dalla frammentazione delle stazioni appaltanti, dalle difficoltà di molti Comuni a dedicare alla ricostruzione professionalità adeguate».
A fronte di 2,1 miliardi di euro impegnati, le risorse effettivamente erogate ammontano a circa 200 milioni di euro, circa 10% del totale. A questi si aggiungono 26,8 milioni di euro concessi direttamente ai Comuni, con l’ordinanza 104, per il completamento di interventi già avviati e la realizzazione di nuove piccole opere. Le varie ordinanze dei commissari hanno individuato e finanziato il ripristino di 1.405 opere pubbliche (tra le quali 250 scuole), 942 Chiese, ma anche 172 microzonazioni e 94 perimetrazioni nei centri più colpiti, già eseguite. In questi quattro anni sono stati ultimati 86 lavori sulle opere pubbliche e altri 85 sono in corso (le scuole concluse sono per ora 17 e ci sono 6 cantieri in esecuzione), e sono state ripristinate 100 Chiese, con altri 45 cantieri aperti.
«Il Decreto Legge 76 varato a luglio – aggiunge il commissario – contiene molte novità e strumenti utili all’accelerazione della ricostruzione pubblica. Si attribuisce ad esempio al commissario la facoltà di individuare le opere urgenti e di particolare criticità, compresa la ricostruzione dei centri storici più danneggiati, e di agire con poteri in deroga straordinari. Lo stesso Decreto prevede, in via provvisoria, l’affidamento dei lavori pubblici e dei servizi di architettura e ingegneria con affidamento diretto o con una semplice procedura negoziata ad invito. I lavori di riparazione delle chiese vengono ricondotti nell’ambito della ricostruzione privata, sebbene il finanziamento resti a carico della contabilità del commissario».
«Con l’ordinanza 106 emanata il 22 agosto la procedura di ricostruzione delle chiese è stata interamente ridefinita nel segno della semplificazione e dell’accelerazione -è ancora Legnini che parla-. Il recente Decreto legge di agosto, oltre alla proroga dello stato di emergenza a tutto il 2021, prevede l’avvio della stabilizzazione del personale impiegato a tempo determinato nei Comuni per la ricostruzione, che potrà fornire un’ulteriore spinta alla ricostruzione. Entro poche settimane, inoltre, sarà ultimata la revisione e riprogrammazione del piano delle opere pubbliche avviata dal Commissario con le Regioni e gli Uffici Speciali, aggiornando le priorità e le dotazioni di spesa, per far partire, sfruttando appieno le semplificazioni appena introdotte, il massimo numero di cantieri possibile».
LE MISURE DI SOSTEGNO ALL’ECONOMIA – «Nel corso del semestre, in coincidenza con l’emergenza Covid-19 – precisa Legnini- si è deciso di fornire al sistema impegnato nella ricostruzione post sisma tutta la liquidità possibile, con il pagamento dell’anticipo del 50% ai tecnici sui progetti presentati e il pagamento alle imprese dei lavori effettuati nei cantieri. Nello stesso tempo si è avviata la costituzione della Cabina di Regia a Palazzo Chigi, cui è demandata la finalizzazione di un fondo da 50 milioni di euro per il 2020 al sostegno delle attività produttive».
«Nel Decreto legge di agosto, oltre all’estensione dello stato di emergenza nel cratere del sisma 2016 per tutto il 2021, è prevista la proroga al 2021 dei benefici della Zona Franca Urbana per i 138 comuni del cratere sismico, nell’attesa di poterne definire una nuova articolazione -è la conclusione-. Tra le misure del Decreto il rimborso della Tari ai Comuni e lo slittamento a giugno del recupero delle bollette elettriche, sospese nel cratere da quattro anni, con un nuovo regime di agevolazione per i titolari di utenze relative a immobili inagibili».
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