di Maria Nerina Galiè
Quello che è accaduto con la nuova ondata di positivi al Coronavirus, in tutta Italia e nel Piceno, dove nelle prime 3 settimane di agosto si è registrata un’impennata di 50 casi (leggi qui la situazione delle prime due settimane), conferma la necessità di non abbassare la guardia.
«Il virus non è debellato, è ancora in giro», predicava Claudio Angelini, direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5, anche quando si sono ripresentati i primi contagiati, a fine luglio (leggi qui).
E’ arrivato, o meglio tornato, dall’estero obbligando il Ministero della salute ad emanare l’ordinanza per chi rientra da Spagna, Croazia, Malta e Grecia (leggi qui).
Per spargersi nella movida, mettendo a rischio – ma anche al centro di polemiche sulla responsabilità (leggi qui) – giovani che anelavano alla normalità dopo il lungo lockdown (leggi qui).
E qui è scattata la chiusura delle discoteche e l’obbligo delle mascherine dalle 18 alle 6 nelle situazioni che facilitano gli assembramenti (leggi qui).
E’ ovvio che anche questa misura non è rivolta agli anziani che a quell’ora in genere stanno a casa (leggi qui).
Cosa c’è da aspettarsi allora in vista dell’autunno, che sarà caratterizzato da due fattori che possono determinare l’andamento del contagio?
Sono l’inizio del nuovo anno scolastico e l’influenza stagionale.
Sull’argomento risponde il dottor Claudio Angelini, ai microfoni di Radio Ascoli, nella trasmissione “Pillole di salute” (leggi qui).
Il primo punto che ha messo in chiaro è il fatto che il Coronavirus «sopravvive indipendentemente dalla temperatura dell’ambiente».
Detto questo spiega il problema che si porrà, legato all’insorgere dei casi di influenza da H1n1.
«I sintomi del Covid e dell’influenza, soprattutto nella prima manifestazione del sintomo, sono identici.
C’è un solo modo per fare una diagnosi differenziale, cioè sottoponendosi al vaccino antinfluenzale».
E ancora.
«Insisto. E’ necessario vaccinarsi contro l’influenza. Chi ha sintomi pur essendo vaccinato, è chiaro che viene attenzionato per il Covid.
Ma non è l’unico motivo.
Il vaccino, dal punto di vista tecnico fa si che non ci sia infezione da virus influenzale.
E, siccome si è visto che l’H1n1 favorisce l’espressione dei recettori ace a cui si lega il Sars Cov 2 per penetrare nelle cellule, scoraggiare l’influenza con il vaccino aiuta ad evitare che il Covid acquisti virulenza».
Il direttore del Sisp assicura poi che a livello regionale ci si sta approvvigionando di vaccini sia per somministrarli già dai primi di ottobre, sia per servire il 40% in più della popolazione.
«Quest’anno il vaccino non sarà destinato solo ad anziani e immunodepressi. Lo consigliamo anche per i bambini da 0 a 6 anni che sono il principale veicolo di tutti i virus».
Poi c’è la ripresa delle lezioni in classe.
«Le scuole saranno un banco di prova per capire come andrà l’epidemia e se saremo in grado di controllarla come fatto durante il lockdown.
La scuola è un luogo chiuso, di incontro e socializzazione. Ci saranno senza dubbio difficoltà per garantire il distanziamento e le strutture scolastiche, così come sono, non sono ben attrezzate per questo».
Quindi?
«Come Sisp e Area Vasta 5 continueremo a tenere alta la guardia ed a contare sulla collaborazione con le istituzioni e le forze dell’ordine.
Questa guerra si vincerà solo con le sinergie messe in atto in maniera efficace».
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