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“Eco del Marino”:
nuovo spazio di dialogo

ASCOLI - Nasce il nuovo inserto de "La Vita Picena" curato dalla direzione della Casa Circondariale e coordinato da Paola Pieragostini. Il vescovo D'Ercole: «Strumento di conoscenza reciproca e di integrazione». Uscirà ogni quattro mesi
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Roberto Gregori, don Giampiero Cinelli, Simone Mariani, il vescovo Giovanni D’Ercole, Eleonora Consoli e Paola Pieragostini

di Stefania Mistichelli

S’intitola l’Eco del Marino ed è il nuovo inserto de “La Vita Picena”.

Curato dalla direzione della Casa Circondariale di Marino del Tronto, con il contributo del personale e dei detenuti, l’Eco del Marino, con il suo primo numero, è già uscito a luglio e tornerà ad arricchire il quindicinale diocesano, edito da Radio Ascoli, ogni quattro mesi.

«L’idea – spiega il direttore di Radio Ascoli e de “La Vita Picena” don Giampiero Cinellinasce dall’incontro d’intenti tra la direttrice della Casa Circondariale Eleonora Consoli e il vescovo di Ascoli monsignor Giovanni D’Ercole.

Il prossimo numero uscirà a dicembre e il successivo nel periodo pasquale, quando “La Vita Picena” conterà 24 pagine anziché 16. Si tratta di un modo di conoscere più da vicino la realtà del carcere ed anche a dare voce a chi lì vive e lavora».

Nell’inserto di luglio, frutto del lavoro di un piccolo gruppo di detenuti coordinati dalla giornalista Paola Pieragostini, si parla di libertà e di affetti, di scelte di vita e di fede, ma anche di poesia e di cucina. Un magazine in cui chi scrive non si piange addosso ma si apre all’incontro con l’altro.

«Quando sono arrivata nel mese di giugno del 2019 – spiega Eleonora Consolimi sono accorta che da qualche anno era stata interrotta l’attività del giornalino interno, presente in quasi tutte le case circondariali delle Marche, e che a Fermo costituiva quasi il motore di tutte le attività.

Per questo ho pensato di riaprirlo e, conoscendo la sensibilità del vescovo relativamente alla comunicazione, ho pensato di farlo attraverso il quindicinale diocesano.

Mi sono poi messa in contatto con Paola Pieragostini, che si era detta interessata, e grazie anche al personale interno siamo riusciti a realizzare questo progetto nonostante il Covid. Infatti, da marzo in poi tutti gli incontri si sono tenuti via skype.

Per noi è importante aver realizzato questo progetto insieme al quindicinale diocesano, anche perché questa collaborazione ci permette di raggiungere molte famiglie».

L’Eco del Marino costituisce un nuovo spazio di dialogo secondo il vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole, che riconosce, tra le firme pubblicate, i visi e le storie dei detenuti.

«È un mio desiderio da tempo – spiega – e può essere uno strumento di collegamento tra il “dentro” e il “fuori”, perché chi è fuori non senta il carcere e i detenuti come estranei e chi è dentro non si senta escluso dalla società».

Famiglie e affetti, questi i temi maggiormente toccati dai detenuti durante il lavoro di redazione.

«Mi ha colpito questa esigenza, anche delle persone più schive, di far emergere l’amore per i familiari – afferma Paola Pieragostinie il valore degli affetti. In questo lavoro abbiamo voluto imprimere un’impronta umana, senza mai scadere nell’autocompatimento.

Ho detto loro di scrivere in primo luogo come “uomini”, non solo come detenuti».

«Radio Ascoli – ha spiegato Simone Mariani, nella veste di presidente del consiglio d’amministrazione di radio Ascoli srl – ha da sempre questi valori nel suo dna. L’inserto “Eco del Marino”, così concepito, penso possa essere un’occasione anche per chi è fuori di maggiore conoscenza della realtà del carcere e quindi, forse, di futura integrazione.

Per questo ci adopereremo perché questo magazine diventi nel tempo sempre più attrattivo anche dal punto di vista grafico».

 


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