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Ricostruzione post sisma,
Castelli: «Un’ecatombe»
Acciarri: «Groviglio burocratico»

MARCHE 2020 - I candidati alle elezioni regionali, l'ex sindaco di Ascoli con Fratelli d'Italia e l'assessore comunale dell'Arengo con la Lega, non risparmiano colpi sopratutto al partito democratico. A conforto della loro accusa, numeri e percentuali relativi all'avanzamento dei lavori
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Capodacqua devastata dal terremoto del 2016

Toni diversi, stesso argomento: a quattro anni dal sisma che ha devastato il Centro Italia, la ricostruzione è quasi ferma.
La denuncia arriva in simultanea dall’ex sindaco di Ascoli Guido Castelli, candidato consigliere alle regionali di Fratelli d’Italia, e dall’assessore comunale, sempre di Ascoli, Monica Acciarri, candidata nella lista della Lega.

Guido Castelli

Guido Castelli: «Quatto anni, quattro commissari, oltre 100 ordinanze.

Nelle Marche guidate dal partito democratico, dal sisma ad oggi, è stata realizzato solo l’1% della ricostruzione pesante, il 4% degli immobili produttivi e appena un terzo dei danni lievi.
Un fallimento totale: quasi 5.000 progetti attendono di essere esaminati dagli uffici regionali e di questo passo si stima che per completare la ricostruzione ci vorranno altri 30 anni.
Di fronte a questa ecatombe assistiamo attoniti al cinico tentativo dei candidati del Pd, in primis della vicepresidente della regione Anna Casini, di sottrarsi alle proprie gravissime responsabilità.
Evocano il fantasma della burocrazia, lo spettro delle troppe norme sbagliate e fanno finta di indignarsi per i procedimenti troppo complessi.
Eppure hanno sempre governato loro la nostra regione e l’unico ruolo che non è mai cambiato in questi 4 anni è stato proprio quello del vice commissario al sisma Luca Ceriscioli.
Tutti sanno, infine, che una delle principali cause della fallimento della ricostruzione risiede nella totale inadeguatezza del modello organizzativo degli uffici regionali per la ricostruzione.
Non parlo dei singoli tecnici ma di come è stato impostato, gestito ed allestito il loro lavoro.
Assenza di linee guida, eterogeneità delle interpretazioni, eccesso di formalismo e molto altro.
Questa cosa la Casini la conosce bene ma, per motivi comprensibili a tutti, non ne parla mai.
Voltiamo pagina e facciamolo presto.
Ne va del futuro di intere aree del nostro territorio che stanno morendo».
Monica Acciarri: «Dal rapporto, presentato sabato 22 agosto dal commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, sullo stato di avanzamento della ricostruzione privata e pubblica nel Centro Italia a quattro anni dal primo degli eventi sismici del 2016, quello che il 24 agosto ha colpito Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto.
Sono stati stimati oltre 80mila immobili danneggiati, 50mila dei quali, il 62% del totale, con un danno ritenuto grave.

Monica Acciarri

A quattro anni dal sisma del 24 agosto del 2016 i progetti approvati sono 5.325 di cui 2.544 già realizzati e 2.758 cantieri in corso per la ricostruzione privata; le opere pubbliche finanziate sono 1.405, delle quali concluse sono solo 86 ed i cantieri aperti attualmente sono 85.

Ora Legnini dice che vuole “Aprire 5mila cantieri entro la prossima primavera”

Ma è credibile?

Si sono succeduti 3 Commissari, due di questi del Pd: Errani e De Micheli.

Allora il Pd guidava il governo con Renzi prima e con Gentiloni poi.

Una sola cosa è certa oltre 90 ordinanze hanno ingessato la ricostruzione.

Un groviglio burocratico dinanzi al quale anche i più ben disposti, preparati e pacati professionisti hanno alzato le mani».

 



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