Sono 110 i camosci avvistati nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini durante il censimento estivo, mentre 230 è il numero degli individui approssimativamente stimati.
A causa delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid19, l’operazione è stata condotta, lo scorso 30 luglio, da un numero di operatori inferiore rispetto al passato: 34 tra guardie forestali, collaboratori del Parco e volontari.
Nel dettaglio, ad essere osservati sono stati 1 maschio adulto marcato, 4 femmine adulte marcate, 64 adulti non marcati, 5 individui indeterminati, 17 yearling (individui di un anno compiuto) e 19 piccoli nati in primavera.
La rilevazione del numero di questi ultimi era lo scopo principale del censimento estivo.
Tali dati dovranno essere integrati con quelli del censimento autunnale che verrà effettuato tra ottobre e novembre.
A fine anno, quando sarà possibile contare un maggior numero di maschi adulti difficilmente osservabili durante la bella stagione, si otterrà una stima più precisa della consistenza della popolazione di camoscio appenninico del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Se è vero che la popolazione di camoscio dei Sibillini è ancora molto concentrata sul Monte Bove, 98 camosci gravitano in questa area, la nota positiva di questo censimento è rappresentata dalla vasta distribuzione dei camosci osservati: ben 12 individui sono stati avvistati in 6 aree distinte da quella Monte Bove di cui 4 al Tempio della Sibilla (sul versante esposto a sud della Priora), 3 su Monte Rotondo, 2 a Pizzo Meta, 1 sulla vetta della Priora, 1 a Cima Vallelunga e 1 allo Scoglio dell’Aquila.
Inoltre, il risultato ottenuto è stato comunque superiore rispetto a quello dei censimenti estivi degli ultimi anni (57 camosci nel 2017, 69 nel 2018 e 77 nel 2019), indicando quindi un trend di crescita costante della popolazione.
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