di Federico Ameli
Settembre è ormai alle porte e la tipica aria di fine estate inizia – purtroppo – a farsi sentire. Cosa fare per scacciare la malinconia? Difficile dare una risposta che possa risultare universalmente valida. Tuttavia, come spesso accade, un buon libro potrebbe essere ciò che fa al caso vostro per archiviare in tutta serenità la bella stagione.
A questo proposito, volendo restare in provincia, potrebbe essere interessante immergersi nella lettura de “La maestra dei passi avanti”, il giallo pubblicato da Capponi Editore con cui l’ascolana Federica Zeppilli ha esordito lo scorso anno nelle librerie locali e non, strappando grandi consensi tra pubblico e critica di tutta Italia. Un piccolo grande successo per una giovane scrittrice, che nella vita di tutti è una stimata insegnante di danza nonché direttrice artistica della scuola di arti performative “Articolate”.
«Pur essendomi dedicata principalmente a quella che poi è diventata la mia professione, sono sempre stata curiosa rispetto alle altre arti» racconta Federica. «In particolare, la scrittura mi appartiene fin dall’infanzia: ho letto tanto e anche scritto molto, ma senza mai arrivare a concludere un vero e proprio progetto letterario. Fortunatamente, durante una delle scorse estati ho avuto un po’ più di tempo libero a disposizione e ho finalmente potuto portare a termine la stesura del mio libro».
In occasione della sua prima fatica letteraria, Federica ha scelto di giocare “in casa”, andando a tratteggiare un mondo che conosce molto bene e che fa da sfondo a tutta la vicenda. Marina Lacenere, sfortunata vittima designata del romanzo e aspirante avvocato, coltiva infatti la passione per la danza, proprio come la sua autrice, seppur a livello prettamente amatoriale.
«Ho cercato di mettere in evidenza il bello del nostro mondo, tralasciando tutte quelle accezioni negative, come ad esempio l’aspetto legato alla competitività, che purtroppo esistono nella realtà ma che non trovano spazio tra le pagine del libro».
A condurre le indagini nel tentativo di risolvere un caso che si rivela ben presto particolarmente intricato c’è l’aitante commissario Lorenzi, che nel corso dell’indagine potrà contare sul prezioso contributo di Chiara Palermi, l’insegnante di danza di Marina e di conseguenza “collega” della Zeppilli, per l’occasione improvvisatasi detective.
«Senza dubbio mi rivedo molto in Chiara. In molti mi hanno detto che, quando si inizia a scrivere, è piuttosto comune delineare dei punti di contatto tra le esperienze e il carattere dell’autore e quelli dei suoi personaggi. Non in tutto e per tutto, ovviamente: leggendo il libro, mia nonna era in preda all’ansia per i guai in cui si cacciava Chiara, che vedeva un po’ come il mio alter ego. Per fortuna, però, finora non mi sono mai trovata in situazioni del genere!».
Oltre all’ambiente della danza, sono i paesaggi e le atmosfere tipicamente romane a fare da sfondo alla vicenda, ambientata tra vie e piazze che l’autrice conosce molto bene. «Ho vissuto 15 anni a Roma, è una città che amo e in cui ho ancora tanti amici. Tra l’altro, Chiara gira molto in scooter per spostarsi da una parte all’altra della Capitale, proprio come facevo io qualche anno fa. Ho cercato di mettere in evidenza il mio amore per Roma, una città a cui sono molto legata».
Come spesso accade, anche nel caso de “La maestra dei passi avanti” la tipica impalcatura del romanzo giallo cela un interessante spaccato di vita quotidiana, fatta di scelte difficili e momenti di profonda crisi. «Apprezzo particolarmente le scrittrici che cercano di coniugare la trama con elementi tratti dal genere comico o con sfumature romantiche, come nel mio caso. Quello di Chiara è un po’ un “giallo nel giallo”, con i suoi dubbi sulla fedeltà del suo fidanzato storico e il fascino del commissario Lorenzi che complica ulteriormente le cose.
Volendo fare una stima, direi che c’è una sottotrama rosa che pervade la vicenda al 40%, un po’ come avviene nelle opere di Camilla Läckberg, una giallista svedese che scrive delle storie piuttosto inquietanti, che abbina però a degli elementi di vita di tutti i giorni super rassicuranti».
Dato che di scrittori si parla, quali saranno stati i principali modelli di riferimento per una giovane autrice che si affaccia per la prima volta nel panorama letterario nazionale? C’è subito una prima esclusione a sorpresa. «Credo di poter dire che la mia scrittura sia completamente diversa da quella della Läckberg: abbiamo in comune l’idea della doppia trama a cui facevo prima riferimento, ma dal punto di vista dello stile ho intrapreso una direzione diversa.
Una blogger a cui tempo fa ho inviato la bozza del mio libro mi ha detto di aver visto una somiglianza con la scrittura di Margherita Oggero, che effettivamente nei suoi racconti fa condurre le indagini a una non addetta ai lavori, proprio come Chiara Palermi».
L’aspirante detective che gira Roma sul suo scooter deve aver fatto breccia nel cuore dei lettori, dato che le richieste di un sequel non hanno certo tardato ad arrivare. Ebbene, pare che ci siano novità molto interessanti all’orizzonte per i fan dell’avventurosa insegnante di danza, destinata a seguire le orme della professoressa Baudino di Margherita Oggero e di un altro docente d’eccezione, quel Robert Langdon che da vent’anni rischia l’osso del collo in giro per il mondo nei romanzi di Dan Brown.
«Il secondo romanzo è già pronto e sarà un seguito del primo. Chiara Palermi tornerà, ma non so ancora dirti quando: l’emergenza sanitaria ci ha messo un po’ i bastoni tra le ruote e dobbiamo ancora decidere quando pubblicare il libro.
Quello che posso dirti con certezza è che la scrittura farà ancora parte del mio futuro. Il primo libro è stato un successo e ho avuto molti feedback positivi anche da parte di lettori non della zona. Scrivere mi piace molto e, fortunatamente, non porta via molto tempo al mio lavoro. È una passione a cui mi dedico nei momenti liberi e che spero di poter coltivare ancora a lungo».
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