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La maledizione del gradino:
un pericolo per i più anziani

ASCOLI – Prima del ponte di Porta Solestà c’era un’edicola di cui oggi è rimasto soltanto un rialzo della base, non segnalato. Sono diversi i pedoni che sono inciampati in questo ostacolo. E qualcuno è anche finito in ospedale
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Il gradino sul marciapiede di Porta Solestà

di Andrea Pietrzela

Altra segnalazione, altra verifica. Come ogni lunedì torna Luci sulla città, la nostra rubrica che punta l’attenzione sul territorio e sui problemi quotidiani dei cittadini ascolani. Oggi ci trasferiamo virtualmente a Porta Solestà.

Ricordate l’edicola che si trovava in via Adriano Rigantè, a ridosso del Ponte Romano? Oggi l’attività è chiusa e l’edicola non esiste più. Al suo posto non c’è niente, o meglio quasi niente: dove sorgeva l’edicola, oggi c’è un piccolo gradino di travertino non segnalato che ha già causato più di un incidente.

Sono tanti i casi di pedoni che finora sono inciampati sul rialzo del marciapiede e poi caduti a terra. Noi siamo andati sul luogo e abbiamo cercato di ricostruire gli accaduti.

Un ragazzo che portava a spasso il cane, ad esempio, è ruzzolato a terra senza riportare danni. Il problema sorge quando a perdere l’equilibrio è una persona più anziana e più fragile, come l’ultima vittima del gradino maledetto: una signora che, inciampando e cadendo, si è fratturata qualche costola.

«Finora due persone sono finite in ospedale, una addirittura in osservazione -ci ha raccontato un residente del quartiere che preferisce rimanere nell’anonimato-. La cosa assurda è che il gradino non è segnalato, quando basterebbe una fioriera o un qualsiasi oggetto per farlo notare subito ai pedoni».

Ora il gradino si nota perché c’è un quadrato rosso fuoco disegnato sopra: l’idea è stata della Ceramica Artistica Caponi, negozio artigianale a ridosso del luogo incriminato: «Da quando l’ho disegnato non è inciampato più nessuno». Che la maledizione del gradino sia stata interrotta per sempre?

 


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