di Stefania Mistichelli
«Apriamo». Questa la parola d’ordine, il mantra di ogni donna e di ogni uomo di scuola che di questi tempi si trovi a ricominciare un anno scolastico del tutto nuovo, sotto diversi punti di vista.
«Non si tratta solo di assicurare il distanziamento tra i banchi – spiega Valentina Bellini, dirigente dell’Isc Ascoli Centro D’Azeglio – ma di rivedere ogni passo dell’attività scolastica strutturata così da sempre. La vera sfida è ricostruire una routine di scuola che non preveda, o che preveda al minimo, un elemento da sempre fonda l’atto educativo: la relazione, anche fisica. Ogni gesto del bambino, dallo scambiarsi le matite, al passarsi i libri, al lavarsi i denti per chi frequenta il tempo pieno, al fare il girotondo o scambiarsi i giochi per l’infanzia, passeggiare per il corridoio per i ragazzi delle medie durante l’intervallo, viene passato sotto la lente d’ingrandimento ed analizzato. Oltre alle scelte macroscopiche, tutto quello che non si capisce è che la relazione, che è la chiave della didattica, dobbiamo limitarla fortemente, cercando di ammortizzare il più possibile il rischio».
Tante domande, ognuna per ogni singolo gesto che alunni e studenti compiono ogni giorno all’interno degli istituti scolastici.
«Sto finendo di scrivere il vademecum per garantire un’apertura in sicurezza – prosegue la dirigente -. Certo è che senza il senso di responsabilità dei genitori non si può fare nulla. Dev’esserci la consapevolezza che stiamo ricostruendo la scuola. Tutti i genitori devono capire che non si tratta di un parcheggio, ma del futuro dei loro figli. Proprio ieri sera si è tenuto l’incontro con la componente genitori del Consiglio d’Istituto, sono in interlocuzione h 24 con lo staff, con i collaboratori scolastici e con i genitori, ci stiamo confrontando costantemente per riuscire ad abbassare il rischio quanto più possibile».
Per questo, sarà limitato al massimo il via vai dei genitori a scuola nel corso della mattinata. «Il ragazzo dimentica la cartella di tecnica o la merenda a casa? Pazienza, ne farà a meno. Non possiamo arrivare al rischio zero, ma l’obiettivo è abbassarlo quanto più possibile», spiega Valentina Bellini.
Dal punto di vista organizzativo, è stato ad esempio allungato il tempo di entrata e di uscita, diversificando tempo pieno e tempo normale.
«Si entrerà dalle 8 alle 8,15 e abbiamo aumentato i punti d’ingresso, in modo che per ognuno non transitino più un tot di bambini e ragazzi», illustra la Bellini.
Un nuovo assetto che si traduce in un’esigenza fortissima di collaboratori in più.
«Ne ho chiesti cinque – afferma – perché non ho voluto esagerare. Il numero richiesto è necessario sia per garantire i protocolli di pulizia, che sono molto complessi, sia per organizzare la sorveglianza nei corridoi e nei bagni, dove non potranno entrare troppi ragazzi contemporaneamente. Per fare un esempio del protocollo di pulizia, abbiamo deciso che tutti i corrimano, le maniglie, i punti di appoggio… dovranno essere puliti e disinfettati almeno 2 volte al giorno, per non parlare dei bagni».
L’Isc Ascoli Centro D’Azeglio, inoltre, sarà interessato dalla tornata elettorale.
«In altre occasioni ho sempre cercato di garantire il servizio nelle parti non direttamente coinvolte dalle elezioni – afferma Valentina Bellini – stavolta per motivi di ingressi che sono limitati e soprattutto di contaminazione sarà impossibile: i plessi Malaspina, Sant’Agostino e D’Azeglio saranno chiusi da venerdì alle 14. Rientreremo tra mercoledì e giovedì della settimana successiva, perché il martedì potrebbe esserci ancora lo spoglio. Poi c’è da considerare un giorno per la sanificazione. Su 980 bambini dell’Isc, potranno continuare ad andare a scuola solo un centinaio, i bambini e le bambine frequentanti “Falcone e Borsellino” e “San Gaetano”».
Insomma questo anno l’avvio, e il proseguio, dell’anno scolastico, sarà costellato di difficoltà e di correzioni in corsa.
«Nemmeno con il terremoto abbiamo avuto tanti problemi – conclude la dirigente – è una sfida di una comunità intera, difficile ma anche appassionante, perché stiamo facendo qualcosa che dal punto di vista civico è molto importante. Ci troviamo a fare scelte solo sulla carta, senza averne avuto alcuna esperienza prima. Da questo punto di vista mi sento sempre più orgogliosa di essere una donna di scuola, di fare parte di questa comunità scolastica, composta da persone che stanno lavorando con abnegazione e passione».
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