di Andrea Pietrzela
Il mondo scolastico si avvicina freneticamente alla riapertura.
Queste sono settimane intense e decisive per le sorti di tutto il settore, che viaggia verso una riorganizzazione strutturale che permetta di garantire il rischio di contagio più basso possibile a cominciare dai più piccoli.
Anche gli asili nido di Ascoli, probabilmente le strutture più delicate da organizzare e da gestire avendo a che fare con bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni, si stanno infatti riassestando in vista della riapertura che per alcuni privati, in realtà, è già realtà.
I PRIVATI – Per chi è ripartito ieri, nella giornata del 1 settembre, l’esperienza dei centri estivi è stata fondamentale. «Quelli gestiti dal nostro consorzio Il Picchio sono ripartiti oggi, abbiamo già tutti i protocolli – ci ha spiegato Annalisa Firmani – Siamo stati avvantaggiati in quanto servizi privati, non ci siamo fermati mai durante l’estate con i centri estivi e avevamo linee guida molto simili che ora sono anche più morbide rispetto a qualche mese fa. Avevamo persone già formate e strutture già predisposte per la ripartenza».
Ma non manca qualche difficoltà: «Lo scoglio più grande è stato quello economico: dal punto di vista finanziario la ripartenza è molto impegnativa, purtroppo ci sono colleghi che non hanno consorzi alle spalle e che non sono potuti ripartire».
I COMUNALI – Ancora in fase di organizzazione, invece, gli asili comunali.
«Noi siamo un servizio educativo, facciamo riferimento al Comune che è il gestore del servizio – le parole di Stefano Rosa della società cooperativa Virtus Coop – Per adesso la riapertura è prevista per il 14 settembre.
In settimana faremo sia un incontro col Comune, giovedì, per stabilire il protocollo, sia un incontro al nostro interno per la sicurezza».
Anche qui con un occhio all’esperienza dell’estate: «L’obiettivo è sfruttare l’esperienza del centro estivo dove abbiamo lavorato con gruppi di bambini separati, divisi in sezioni proprio come nel nido.
Una prerogativa che ci poniamo è il massimo sfruttamento degli spazi all’aperto».
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